Omicidio Amatuzzo: la riflessione di Rosetta Catalanotto

Dopo l'opinione di Nino Cangemi ospitiamo anche quella di un nostra assidua lettrice

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
26 Dicembre 2022 15:58
Omicidio Amatuzzo: la riflessione di Rosetta Catalanotto

La “fortuna”, ci vuole anche quella per morire e non essere dimenticati nel giro di poche ore come è successo a Maria, giovane madre, accoltellata dal padre dei suoi figli, in una sera di festa mentre molti erano intenti a preparare il cenone della vigilia.

Del resto come si fa a morire la sera che commemora la nascita di Gesù (per coloro che credono)? Anche se la vera domanda è, perché si debba morire per mano di un uomo? Sappiamo tutto delle ore, dei mesi e degli anni anagrafici che vi erano tra Maria e il suo compagno, quella differenza di età continua ad essere evidenziata come se si volesse lasciare intendere che in fondo Maria sapesse già chi aveva davanti e così mentre gli inquirenti cercano il movente, i figli continueranno a cercare la madre.

Morire in un periodo di festa che non lascia scampo, come quella mano violenta non lo ha lasciato a Maria.

Cessare di vivere tra il silenzio e l’indifferenza del sindaco e della responsabile dello sportello antiviolenza che non hanno trovato un momento per ricordare la solitudine e il dolore di una giovane madre e dei suoi figli.

Invece del lutto cittadino il prossimo 25 novembre ascolteremo la trita e offensiva retorica davanti la panchina rossa con l’immancabile foto di rito.

Rosetta Catalanotto 

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