Ernesto Favara aveva già tentato di uccidere la moglie Maria Amatuzzo molti mesi prima dei tragici fatti della vigilia di Natale. L’ex pescatore aveva provato a strangolarla con una lenza da pesca, prima di compiere l’efferato omicidio con 12 coltellate pochi giorni fa. A rendere nota la vicenda la collega Francesca Capizzi che oggi sul Giornale di Sicilia ha intervistatoMatteo Amatuzzo, padre di Maria, che è assistito dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta. “Mia figlia non lo amava più ed era fuggita in una casa famiglia vicino Selinunte- afferma in lacrime Amatuzzo- Favara aveva già tentato di ucciderla e non capisco perché dopo questo episodio grave, nessuno ha fatto nulla».
Maria, non lo amava più e da una settimana era andata vivere con l’uomo che amava da sempre, il suo vicino di casa Liborio Cammarata
La Procura di Marsala, intanto, ha disposto «accertamenti tecnici non ripetibili» sui due telefoni cellulari ed il pc portatile, sequestrati dopo l’omicidio della ventinovenne. Adesso, il pm Stefania Tredici, titolare dell’indagine, ha incaricato un consulente tecnico di verificare l’esistenza nelle conversazioni telefoniche tra la giovane ed il marito. Domani cominceranno gli accertamenti.Attualmente, Ernesto Favara resta rinchiuso presso il carcere Cerulli di Trapani.
In copertina l’avvocato difensore del padre di Maria Amatuzzo
