Oggi più che mai non dobbiamo perdere la memoria di quell’orrore, perchè non accada mai più

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
26 Gennaio 2020 09:45
Oggi più che mai non dobbiamo perdere la memoria di quell’orrore, perchè non accada mai più

Domani sarà la giornata mondiale per non dimenticare, non dimenticare il torto fatto a una razza, a dei padri, a delle mamme, a uomini e donne, ma soprattutto a dei meravigliosi bambini. Che poi dietro a ogni guerra, massacro, sterminio, sopruso, ci sono sempre degli interessi politici che non si fermano davanti a niente neanche davanti all’innocenza di un bambino. Allora con il cuore ferito e gonfio di lacrime, perchè davvero non comprendo come si possa fare male ad un bambino, ho scritto il pezzo odierno.

“Che freddo dentro questo strano pigiama che non profuma come i vestiti che lava la mia mamma ma sa di vecchio e ammuffito. E poi io qui non ci volevo venire, non mi interessa se ci sono tanti bambini con i quali posso giocare, a me manca il mio lettino.Ecco sentite? Di nuovo quelli li che urlano in una lingua che non capisco ma che a sentirla mi fa venire i brividi.

Secondo me dal tono della voce sembra quasi che ci odiano. Ma perché?  Che gli abbiamo fatto, forse  sono stanchi anche loro di stare qui? E quando arriva la notte, nel silenzio sento piangere, piange anche la mia mamma. Non le chiedo perché, la abbraccio e le dico che andrà tutto bene, anche se non so perché le dico questo, forse perché glielo dice anche papà ogni volta che a casa c’è un problema. E appena tutti dormono, comincio a pensare che sono così lontano da casa mia dai miei compagni, la maestra, che sicuramente si starà chiedendo che fine avrò fatto, chissà quanti compiti dovrò recuperare e solo per questo già qua io non ci volevo venire.

E poi oggi mi sono spaventato hanno portato via altri bambini che stavano giocando con noi, meno male che io e il mio amico ci siamo nascosti, perché questi bimbi non sono tornati più, e qui piangono tutti e sento bisbigliare… Sono morti tutti, li hanno uccisi. Ma allora sono venuto qui e ho questo bruttissimo pigiama solo per morire anch’io? Che poi morire non ho capito bene ancora cosa significhi, ma deve essere qualcosa di brutto, se tutti piangono.

Io sono solo un bambino, che sogna di guidare un treno, indossare un cappellino e suonare il fischietto, solo che il treno con cui ci hanno portato qui era davvero brutto, quindi non so se voglio più guidarlo un treno. Siamo davvero in tanti qua, ma non vedo il mio papà da giorni, non vedo i nonni gli zii, mi mancano tutti.

Meno male che tra tutta questa gente c’è il mio amico, si chiama BAMBINO come me.” Rossella Messina

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