Ottimo risultato per lo studio legale "Rizzo & partners" che ha ottenuto una sentenza di non luogo a procedere per un suo assistito co-indagato insieme ad altro soggetto che aveva gia' patteggiato la pena ed era assistito da diverso difensore, per il reato di revenge porn.
Nello specifico l' indagato era stato accusato di aver trasferito foto a sfondo sessuale che ritraevano la sua ex fidanzata verso altro cellulare .L' avvocato Giovanni Antonio Rizzo, legale di fiducia dell' indagato, e' riuscito a smontare la tesi accusatoria dimostrando come in realta' nessun trasferimento volontario era avvenuto delle foto a sfondo sessuale e soprattutto riuscendo a smontare la tesi del pubblico ministero che aveva chiesto il rinvio a giudizio nonostante la parte offesa non avesse inserito il nominativo dell' indagato in querela, sostenendo la tesi della procedibilita' d' ufficio in considerazione del piu' grave reato.
L' avvocato Rizzo contestava la tesi accusatoria depositando memorie difensive ed illustrando in udienza come la mancanza dell' indicazione in querela del nominativo del suo assistito comportasse la non procedibilita' nei suoi confronti ottenendo sentenza di non luogo a procedere.