Musica e arte nei videoclip. E voi ricordate ed apprezzate di più una canzone per il testo o per le immagini dei video?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
25 Luglio 2020 09:24
Musica e arte nei videoclip. E voi ricordate ed apprezzate di più una canzone per il testo o per le immagini dei video?

Creazioni sempre più visive e show evento: l'arte trova la sua espressione migliore nei video. Ed è per questo che gli artisti, o meglio, cantanti e musicisti, investono sempre più nelle performance e nei videoclip musicali, forme d'arte in continuo movimento e all'insegna del dinamismo. Performance, animazione, video, sperimentazione ed un pizzico di sensato nonsense. La nuova dimensione dell'arte sconfina del mondo del cinema, dell'arte, dell'happening, dei live show, formulandosi per l'essere vista, vissuta o direttamente partecipata.

Basti pensare ad esempio a Beyoncé, che per il videoclip della sua canzone ''Hold up'', sembra aver preso ispirazione dal concept studiato da Pipiloti Rist. La popstar, difatti, riprende nel video molti tratti caratteristici della visual art proposta dall'artista svizzera (l'irruenza, le movenze, gli squarci simbolici), tanto da aver sollevato diverse polemiche ed esser stata accusata di plagio. Ma Beyoncé non è l'unico esempio di artista che affida il successo della sua musica all'arte e all'esperienza visiva racchiusa nei videoclip musicali.

Sempre più artisti, ricorrono infatti al forte utilizzo della grafica, del dinamismo e del movimento. Come non citare il celebre video della canzone ''Take on me'' degli A-ha, famosa band in voga negli anni 80? Ispirato al mondo del fumetto, il video è un capolavoro dell'arte grafica, la quale si mixa perfettamente con la realtà (nel video è infatti presente una vera donna, la quale sfoglia proprio un fumetto nel quale verrà ''assorbita'', diventandone la protagonista insieme ad un personaggio totalmente animato).

La multidimensionalità, la coralità e la continua ricerca di immagini ''forti'' diventano dunque la chiave del successo dei video musicali, che sempre più, perdono il valore di semplice cornice del messaggio promosso dal cantante, assumendo il ruolo di veri e propri riassunti della loro vita, delle loro esperienze, dei loro sentimenti. E la cosa non riguarda solo le celebrities americane o britanniche, ma anche quelle meno conosciute, o addirittura le popstar italiane, conosciute più per l'impatto dei testi che non per i video musicali.

Difficilmente, infatti, un inglese o un americano, riuscirà ad associare una canzone italiana al suo video musicale. Fortunatamente però, anche il mondo del pop italiano si sta piano piano evolvendo, abbracciando sempre più la tendenza dei video musicali girati in scenari particolari oppure con tecniche moderne ed originali. Non si possono non citare in questo caso Biagio Antonacci, Andrea Vigentini, Ermal Meta. Nel primo caso, l’artista affida ad un personaggio animato – quello di una ragazza – le emozioni ed i sentimenti contenuti nella canzone ''L'impossibile''.

Il secondo – reduce dall'esperienza a ''Sanremo Giovani'' – affida ad uno sfondo completamente animato, nel quale egli stesso viene inglobato, le parole, i sentimenti, le emozioni ed i luoghi descritti nella sua hit ''Magari.'' Ancora più particolare è la situazione legata ai video di Ermal Meta, giovane cantautore italiano di origini albanesi. I suoi video, infatti, oltre ad essere caratterizzati da immagini accattivanti, luoghi esclusivi ed una regia sempre molto attenta, nascondono spesso messaggi forti, talvolta anche di carattere sociale.

Tra i più notevoli senz'altro quello della hit vincitrice del Festival di Sanremo 2018 (insieme a Fabrizio Moro), ''Non mi avete fatto niente'', in cui il cantautore affida le sue parole alle potenti immagini tratte da fatti di attualità tra i quali gli attentati di Parigi e Manchester. A destare maggiore interesse, è tuttavia il videoclip del singolo in duetto con il rapper J-Ax, ''Un'altra volta da rischiare''. Tra le varie scene, da molti ritenute violente, è possibile scorgere infatti una coppia di amanti alle prese con due malviventi pronti a picchiarli e minacciarli con spranghe, calci e pistole.

Il motivo di questa scelta? Con molta probabilità, il voler rappresentare la fragilità dell'amore (la coppia) di fronte alle ''aggressioni'' esterne come lo scorrere del tempo, lo spegnersi della passione, la paura di un tradimento (in questo caso rappresentate dai malviventi) ma anche un voler rappresentare le due parti dell'amore: quella più romantica e quella più ''violenta'', passionale, carnale. Qual è il vero significato nascosto all'interno del videoclip? Difficile da dire. Ma è pur vero che, senza un supporto visivo, sarebbe ancor più complicato – soprattutto per un pubblico straniero e per un mercato musicale sempre più vasto ed internazionale – far arrivare la canzone con lo stesso impatto emotivo o grado di comprensione del testo.

A questo proposito, importantissima è anche la figura del videomaker, che con creatività innata e un sapiente utilizzo di tecniche multimediali, è sempre in supporto dell'artista, così da fornire allo spettatore più chiavi di lettura possibili su un tema che, troppo spesso, potrebbe fuorviare l'ascoltatore medio. E voi, cosa pensate di tutto questo? Siete più ascoltatori o spettatori? Ricordate ed apprezzate di più una canzone per il testo o per le immagini alle quali il testo si accompagna tramite i video? Maria Giovanna Oddo

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