Giuseppe Minaudo, il mazarese che decise il derby Inter-Milan nell’aprile del 1986

Alla vigilia del 238° “derby della madunina" ricordiamo il gol di quel 19enne eroe, per caso, del tifo nerazzurro

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
14 Settembre 2023 17:33
Giuseppe Minaudo, il mazarese che decise il derby Inter-Milan nell’aprile del 1986

Dopo domani, sabato alle ore 18, va in scena allo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano, il derby più famoso d’Italia quello fra i nerazzurri dell’Inter e i rossoneri del Milan, il cosiddetto “Derby della Madonnina” (la statua posta in cima al Duomo) si gioca per la 238esima volta in competizioni ufficiali (89 vittorie dell’Inter, 79 quelle del Milan, 69 i pareggi; 329 le reti nerazzurre, 310 quelle rossonere). Si tratta del primo derby della nuova stagione 2023/2024 (la scorsa stagione furono 5 i derby, compreso quello in Champions, con 4 vittorie dell’Inter ed una del Milan).

Quest’anno il derby di Milano arriva alla quarta giornata di Serie A, ed entrambe le squadre si presentano in testa alla classifica, a punteggio pieno, 9 punti. In campo scenderanno diversi campioni, da una parte e dall’altra, e c’è molta curiosità per scoprire chi domani potrebbe esser decisivo risolvendo la partita. Chissà che possa esser un giovane, magari esordiente in prima squadra, ipotesi molto remota visti gli organici di Simone Inzaghi e Stefano Pioli, ma tale suggestione porta al lontano aprile del 1986, c’era ancora la “guerra fredda” Usa-Urss, il muro di Berlino, il 14 aprile Reagan avrebbe ordinato un raid aereo contro la Libia di Gheddaffi (il quale sparerà due missili verso Lampedusa), dopo alcuni giorni sarebbe successo l’incidente nucleare di Chernobyl (il 26 aprile 1986).

Insomma sembrano, e lo sono, passati decenni, quando il Derby di Milano, il 6 aprile 1986, fu deciso da un giovane siciliano, nato a Mazara del Vallo. Stiamo parlando di Giuseppe Minaudo, allora 19enne giocatore della primavera nerazzurra. In quel derby di Campionato, l’inter era allenata da Mariolino Corso, ed il Milan, il primo dell’era Berlusconi, dal “barone” Nils Liedholm. Durante il riscaldamento si infortuna il panzer tedesco “Kalle” Rumennigge e al suo posto va in campo Luciano Marangon.

La partita è spigolosa, nessuna delle due squadre riesce a prevalere sull’altra. Ad un certo punto Marangon si infortuna ad una mano e alla fine del primo tempo Corso manda in campo il giovanissimo Minaudo, centrocampista molto duttile, un vero e proprio jolly per la capacità di ricoprire più ruoli e con propensione offensiva; con la maglia dell’Inter aveva vinto da poco il noto Torneo giovanile di Viareggio. Dopo qualche mese Giuseppe Minaudo si consacra nella storia dei derby di Milano.

Così lui stesso raccontò qualche anno fa alla Gazzetta dello Sport il gol, al 31’ del secondo tempo di quell’Inter-Milan, rete che procurò la prima sconfitta in un derby per il “Cavaliere”: “Punizione di Fanna dalla sinistra, palo di Mandorlini. Palla a un metro dalla porta, approfitto dell’uscita non perfetta di Terraneo e deposito in rete” (in foto copertina a sx l'azione nella quale Minaudo mette in rete davanti ai sorpresi Tassotti, Di Bartolomei e Franco Baresi; a dx la sua foto nell'album delle figurine Panini). La parte nerazzurra dello stadio di San Siro andò letteralmente in delirio. “A fine partita l’avvocato Prisco ricorda lo stesso Minaudo - mi presentò ai giornalisti: ecco il prodotto del vivaio che ci ha fatto battere il Milan. Berlusconi non lo incontrai mai ma Galliani sì: c’è stata l’occasione e lui stesso ha ricordato quel gol anche in varie interviste.

Diciamo che non gli sto molto simpatico”. Minaudo fu per periodo ricorda come un eroe. La sua esperienza all’Inter durò poco (collezionò 25 presenze e tre gol). “La mia carriera da calciatore –aggiunse in quell’intervista Minaudo- rispecchia quelle che erano le mie potenzialità. Non ero da Inter, ma da Serie A sì. Mi sono tolto tante soddisfazioni giocando in club importanti come Udinese e Atalanta.

Zero rimpianti, sono orgoglioso di tutto”. Il resto della sua carriera di Minaudo si divise tra Ancona, Udine, ma soprattutto Bergamo. All’Atalanta divenne infatti un a idolo dei tifosi, collezionando quasi 100 presenze tra il 1991 e il 1995. Chiuse la carriera in Eccellenza nel 2003. Dopo quell’esperienza nel campionato dilettanti, Minaudo decise, come si suol dire, di appendere le scarpette al chiodo. Ha lasciato il mondo del calcio, oggi vive a Merate, comune di 15.000 abitanti in provincia di Lecco.

Che lavoro svolge? E’ titolare di un’attività che si occupa di finanziamenti, prestiti e mutui. La curiosità è che il suo socio, Luca Casamassima, è anche lui un ex giocatore ma con un passato nelle giovanili del Milan; insomma per Minaudo da Mazara del Vallo il derby di Milano non è mai finito...

Francesco Mezzapelle  

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