In caso di danni da infiltrazione causati dalla rottura di una condotta idrica comunale, il Comune è il responsabile perché è il custode della rete pubblica, ai sensi dell'art. 2051 del Codice Civile.
Questa posizione di custodia crea una ‘signoria di fatto’ sull’infrastruttura, ( rete idrica) che è il presupposto per la responsabilità del gestore idrico. Tale responsabilità è di natura oggettiva: non si basa su un comportamento colposo del gestore, ma sul semplice rapporto di custodia tra quest’ultimo e la cosa che ha causato il danno. Di conseguenza, chi gestisce la rete è tenuto a risarcire i terzi per i danni derivanti dal suo malfunzionamento.Per ottenere il risarcimento, è necessario inviare una comunicazione formale e scritta al Comune, documentando i danni subiti, e avviare la procedura tramite una richiesta formale di risarcimento danni.Ecco alcuni passaggi da seguire :Documenta i danni: Scatta foto e video dettagliati dei danni causati dall'infiltrazione.Invia una diffida: Invia un reclamo formale al Comune tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o Posta Elettronica Certificata (PEC).La diffida deve includere:Una descrizione dettagliata del danno e delle cause presunte.La richiesta di un sopralluogo congiunto per verificare lo stato dei luoghi.La richiesta di risarcimento dei danni.Il Comune potrebbe avviare un'istruttoria interna o richiedere un sopralluogo per valutare la situazione.In ogni caso e' bene sapere, che il Comune, in qualità di custode della rete idrica, è responsabile per i danni causati da una sua rottura.
Solo se il danno è causato da un evento imprevedibile ed eccezionale (caso fortuito), il responsabile può essere esonerato da responsabilità. Ma deve provarlo con una prova alquanto complessa per essere esonerato da responsabilita'