Lo scorso 22 marzo Castelvetrano pagò il suo tributo al maledetto Coronavirus con la sua prima vittima. A perdere la vita il medico 65enne Vincenzo Leone che da molti anni era residente a Zanica in provincia di Bergamo, dove svolgeva la professione di medico di famiglia, ma che tornava ogni estate presso la sua amata Selinunte. A distanza di qualche mese questa mattina, nel corso dei lavori consiliari, il sindaco Enzo Alfano, il presidente del Consiglio Comunale Patrick Cirrincione, e l’intero consiglio comunale hanno reso omaggio alla memoria del medico consegnando nelle mani della madre una pergamena e un bouquet di gigli bianchi.
Questo il testo della pergamena firmata dal primo cittadino : “Gentilissima dott.ssa Teresa Papa, nei giorni trascorsi difficili e scanditi dagli aggiornamenti su tutto ciò che ha riguardato l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia che ci ha travolti e che purtroppo è in corso, le considerazioni fatte sono molteplici, tra le tante, un pensiero particolare l’ho rivolto ai cosiddetti eroi silenziosi che hanno preso tra le braccia il nostro Paese con il loro grande senso del dovere dimostrato, senza mai arretrare di fronte al pericolo cui sono stati sottoposti.
Con grande orgoglio, tra essi la comunità cittadina ed io come primo cittadino che la rappresenta possiamo vantare i natali di un eroe dei nostri tempi, il nostro illustre concittadino, Dr. Vincenzo Leone a cui ho voluto riservare un meritato ricordo. Per sempre grati a colui che era orgoglioso di essere un “siciliano bergamasco” come amava definirsi, secondo quanto emerso dalle numerose ed edificanti testimonianze su di lui, noi non lo dimenticheremo mai.” Il Sindaco Dott. Enzo Alfano
Anche la madre del medico, la 93enne dottoressa Teresa Papa, pur provata dalla forte commozione, accompagnata dal figlio Umberto, ha preso parola: “Cercando di trattenere l’emozione che il ricordo di questo dolore puo’ provocare, vorrei ringraziare la Città, i Consiglieri comunali e il Sindaco.
Mio figlio Enzo viveva lontano da Castelvetrano da molti anni ormai, ma vi faceva sempre ritorno perché provava un grande amore per la sua terra ed il suo mare, che gli hanno insegnato il senso di comunità e lo spirito di sacrificio per un bene più grande- ha affermato la Papa- Questi valori lo hanno guidato nell’esercizio della sua professione di medico anche nella situazione di nebbia e incertezza che questa pandemia ha provocato nelle istituzioni sanitarie. L’amore per le persone, i suoi pazienti, il dover fare semplicemente il suo lavoro anche nella difficoltà e nella pericolosità letale della situazione .
Un senso di altruismo che ognuno di noi dovrebbe avere ad esempio a guidarci nelle nostre azioni quotidiane in questi tempi bui. Mi auguro che i miei concittadini riescano a fare il proprio dovere, mettendo da parte egoismi narcisistici contemporanei. Come ha fatto mio figlio, che qui state premiando. Grazie”