Una storia infinita questa del gruppo 6GDO e del Ce.Di, una storia di promesse inevase, tentativi fallimentari e mancati approdi. Ci sembrano discutibili le motivazioni per le quali la mozione presentata dal Pd cittadino al Consiglio comunale, condivisa dal gruppo “ Uniti per Castelvetrano” di cui fa parte la Sinistra per Castelvetrano per l'utilizzo del centro distribuzione Ce.Di. di via Partanna, quale mercato del fresco gestito dall'ente comunale, sia stata respinta da una maggioranza arroccata su posizioni che valutano pregiudizialmente le possibili intenzioni piuttosto che valorizzare un atto concreto che, in tempi difficili come questi, potrebbe essere volano di rilancio economico non solo per la città ma anche per l’intera Valle del Belice, nonché gesto simbolico di riappropriazione di un bene confiscato alla mafia e lasciato perdere a causa del fallimento dello Stato, che attraverso scelte sbagliate ha lasciato allo sbaraglio lavoratori e immobile. Nessuno nega che potrebbe esserci un rischio, ma siamo certi che le possibili infiltrazioni mafiose paventate dal Movimento 5 Stelle sull’agroalimentare cadrebbero se l’amministrazione comunale acquisisse a sé il bene e con l’aiuto degli organi preposti controllasse attraverso i dovuti strumenti di cautela e monitoraggio Sarebbe stata una occasione di bonifica e di risarcimento, restituire alla città ciò che la mafia ha gestito attraverso i suoi prestanome.
La Sinistra per Castelvetrano
