La legge sui sacchetti? Su misura per i ricchi inquinatori

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Gennaio 2018 08:22
La legge sui sacchetti? Su misura per i ricchi inquinatori

 La cosa che scassa di più le palle è che non ti lasciano scelta. O paghi o paghi! Certo, non sono quei due-tre centesimi che, sebbene stra-arricchiranno gli amici di Renzi, ci suscitano istinti "sputerecci".  Non ci impoveriranno né ci avrebbero arricchito. Quando, nel 2010, fu introdotto l'obbligo dei sacchetti biodegradabili ci fu un atteggiamento di comprensione per il legislatore. Eppure ci  veniva a costare molto più di adesso. Ma ci sembrava ragionevole che si volesse scoraggiare l'uso di tanta plastica. Ci sembrò saggio tornare alla vecchia borsa della spesa da usare e riusare. Siamo o non siamo ecologisti? Forse solo Trump non lo è.

Sgombriamo quindi il campo da facili equivoci, su cui i fanatici sono maestri. Noi  siamo favorevoli a iniziative che vadano in direzione di un ambiente più vivibile, ci mancherebbe. Ma, dio mio, si potranno criticare anche le leggi pro ambiente? O no? Se uno ravvisa nelle modalità di stesura e di applicazione della legge delle cose sbagliate potrà dirlo senza essere accusato di leso ambientalismo? O, forse, basta definire una legge pro-ambiente per blindarla contro ogni critica? Ma l'amore per l'ambiente è esclusiva di Legambiente? L'unica, peraltro, a difendere a spada tratta il governo renzuloni.

Le altre associazioni ambientaliste? Se l'ambientalismo fosse una cosa semplice e scontata ci sarebbero così tante associazioni? Così tanti punti di vista sulla stessa cosa? Noi questo diritto di critica ce lo prendiamo, almeno finché Renzi non si proclamerà duce. Da quando il ruotafortunista Renzi (ma ha vinto alla fine da Mike Bongiorno?) ha scoperto che le fake news non sono solo le sue, ad ogni critica al suo operato oppone la parolina magica: fake news. Ma lui è proprio insuperabile. E cerca di ristabilire la verità con altre fake-news.

Chi ha fatto della menzogna la sua cifra politica e personale è come il lupo: perde il pelo. Vediamo allora questa baraonda di equivoci creati ad arte dai renzichenecchi. Qualcuno esprime la sua contrarietà alla legge sui sacchetti? Ecco pronto un post di un ronzino: una spiaggia invasa di plastica (non si sa se biodegradabile o no, ma fa niente) e il commento acido: ecco la vostra plastica non biodegradabile! Come se qualcuno avesse detto di essere favorevole alla plastica non biodegradabile! Se uno è contro la legge è per la distruzione dell'ambiente.

Ci sono poi quelli che giocano sul valore intrinseco di ciò che il cittadino è costretto a pagare: due centesimi. Eh! Come fate per due centesimi! L'ambiente vale molto di più di due tre cents! Si tratterebbe, per loro di una tassa minima e giusta. La benzina aumenta di pochi centesimi per volta e ogni volta sembra che non ti impoveriscano, mentre ogni volta producono ricchezze indicibili per i padroni del mondo, i padroni dell'energia. Questi due tre cents garantiranno agli industriali della plastica cifre che noi comuni mortali non sappiamo neanche leggere - fino a centomila, un milione un'idea riusciamo a farcela.

Per Legambiente questi industriali che producono, ricordiamolo, plastica, quella stessa che va a finire nelle discariche e negli oceani e nello stomaco di pesci e tartarughe, sembrano dei benefattori dell'umanità. No, sono gli inquinatori del mondo. Sarebbe giusto che un po' della spesa pro ambiente la pagassero loro? No, ha detto il governo renzuloni. La devono pagare i cittadini, solo i cittadini. Ma neanche uno dei due centesimi che costa il sacchetto potremmo fargli pagare? No, solo i cittadini.

Ma, dicono i finti ambientalisti, i sacchetti sono biodegradabili. Svegliatevi!  Se fossero biodegradabili perché tutto questo casino per ridurne l'uso? Lo so soltanto io che i sacchetti cosiddetti "biodegradabili" lo sono soltanto al 40, massimo 50%? È per questo che bisogna farli pagare. Per scoraggiarne l'uso. E per scoraggiarne l'uso cosa prevede la legge? Che non si possano riusare! "Non è vero che non si possono riusare! Questa è una fake news", si affretterano ad obbiettare  legambientisti e renzisti.

Intanto, le fake news non possono confondersi con le inesattezze, così come non si possono far passare per fake news le interpretazioni diverse di una legge. Ormai i Renzisti bollano come fake news qualsiasi opinione contraria al governo. Poi le fake news sono false notizie, fatti non veri, non possono esserlo le opinioni o le interpretazioni. E perché non sarebbe vero che non si possono riusare? Perché, ti correggono, li puoi ancora usare! Sì, oltre che per portare la spesa a casa li puoi ancora usare, sia pure per l'ultima volta, per l'organico o umido.

Ah! che grande differenza! Se, per comprare frutta e verdura mi portassi da casa tre quattro sacchetti lavabili, e li riusassi tutte le volte per la stessa cosa, quanti sacchetti di plastica in meno si immetterebbero nell'ambiente. Devo per forza farvi i conti? Io , dopo un anno, immetterei nell'ambiente quattro sacchetti, vogliamo fare dieci? Facciamo venti! Così come è congegnata la legge io solo immetterei nell'ambiente centinaia e centinaia di sacchetti di plastica sia pure degradabile. Ricordiamola la differenza: quando tu, incoraggiato dal fatto che si chiamano "biodegradabili", consumi due sacchetti è come se ne avessi consumato uno non biodegradabile.

Inquini per metà, cioè. "E ti pare niente?", subito obbietterebbero i legarenzisti. Sì mi pare niente. È come l'ubriacone che beve un litro di vino annaffiato, però, con un litro d'acqua pensando così di bere meno. Mi pare niente soprattutto perché questo dimezzamento dell'inquinamento non c'è in pratica, grazie proprio al divieto di riuso indefinito e perché, come già accennato, la falsa biodegradabilità dei sacchetti "biodegradabili", indurrebbe la "ggente" a essere meno attenta. Tanto è biodegradabile!! Come se alla tartaruga importasse se il sacchetto che ingoia e la soffoca sia bio o no.

Vuoi mettere morire per un sacchetto bio! Sempre per evitare di essere accusato di fake, affrontiamola meglio questa storia del divieto di riuso. Nella legge questo è l'unico punto non chiaro. Sembra che a questa possibilità del riuso si siano opposte fermamente le catene di supermercati mentre «la circolare del Ministero dello sviluppo economico del 7 dicembre 2017 ammette la possibilità di usare borse riutilizzabili, anche se rimanda per il benestare definitivo a un parere del Ministero della salute che dovrebbe valutare gli aspetti igienici e quelli sanitari».

Lasciamo stare il fatto che questo parere si sarebbe potuto avere prima dell'entrata in vigore della legge, mi chiedo quali possano essere i motivi contrari al riuso: improbabili ragioni di igiene? Sono sacchetti che io ho lavato a casa e mi riporto a casa dove li laverò di nuovo. E se anche non volessi lavarli a chi nuocerei se non a me stesso e per scelta. O forse, d'ora in poi metteranno un poliziotto, spero non Paolo Forlani, a impormi la necessaria igiene personale? Non hai lavato il sacchetto biodegradabile! E giù botte da orbi alla Paolo Forlani! Altra accusa di fake i renzilegambientisti la muovono alla notizia che un'amica di Renzi e del PD si arricchirebbe per questa legge.

E quella vera quale sarebbe? Che non è vero che si arricchirebbe solo lei! Una decina d'industrie si arricchirebbero! Questa quindi non è notizia fasulla. Solo incompleta. Ma vaglielo a spiegare ai renzisti così abituati a vivere con le menzogne di Ronzino nel cervello, cos'è vero e cosa no! È vero, non sarebbe solo Catia Bastioli ad arricchirsi con questa legge; ce ne sono un pugno d'altri. Ma è concesso aggiungere che lei, padrona dell'azienda leader in Italia per la produzione di prodotti inquinanti, la plastica, sarebbe quella che trarrebbe maggiore vantaggio da questo scarabocchio di legge alla Renzi? I legarenzisti, non riesco a capire perché, partono dall'assunto tutto da dimostrare, che pagare per l'ambiente debbano essere i cittadini.

Vero è che una legge fosse necessaria perché "ce lo chiedeva l'Europa". Ma l'Europa non ci ha imposto di fare pagare il prezzo della sostenibilità ambientale ai soli cittadini e non anche alle catene di supermercati o/e alle industrie che producono plastica, che, bio o non bio, sempre inquinante è! Niente l'Europa ci ha detto sul riuso dei sacchetti. Queste sono cose pensate in autonomia da Renzuloni. E sono queste cose che non vanno a genio a noi che siamo nati ambientalisti, e che vorremmo delle leggi giuste, ma soprattutto efficaci, ma davvero, per "Gaia".

Infine, che tristezza vedere Legambiente che va appresso a Novamont. Inedita alleanza tra ambientalisti e inquinatori. Non c'è però tanto da meravigliarsi. Basta osservare come i patrocinatori dell'ambiente sembrano essere, ormai, le industrie che più inquinano, che, al costo di milioni di pubblicità, si ripuliscono l'immagine e la coscienza. E ci tocca sentirci dare lezioni di ecosostenibilità dalle industrie che producono sostanze inquinanti. Sono tutte per l'ambiente. Come no!

Franco La Rocca

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