La delusione delle aziende per Castelvetrano fuori dalle Città dell'Olio

C'è indignazione tra i produttori “ Il colmo della città degli ulivi, non essere tra le città dell’olio”

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
12 Aprile 2021 17:05
La delusione delle aziende per Castelvetrano fuori dalle Città dell'Olio

Iscrizione all’Associazione Nazionale Città dell’Olio: ancora una mancata opportunità di valorizzazione per il territorio.

Resta ancora inascoltata la richiesta delle tante Aziende Olivicole di iscrivere Castelvetrano all’Associazione Nazionale Città dell’Olio.

E’ passato un mese dall’uscita dell’articolo “ Il colmo della città degli ulivi…non essere tra le città dell’olio” che tanta indignazione aveva suscitato nella cittadinanza, ma da allora nulla è cambiato.

Ricordiamo invece che sia la Città di Partanna sia quella di Campobello di Mazara, sono iscritte all’Associazione da molti anni.

Ricordiamo anche che non possono aderire all’Associazione Nazionale Città dell’Olio i singoli produttori ma solamente i Comuni e tutti gli Enti Pubblici, anche in forma societaria, nonché i Gruppi di Azione Locale e i Parchi nazionali e regionali, siti in territori nei quali si producono oli che documentino adeguata tradizione olivicola connessa a valori di carattere ambientale, storico, culturale e/o rientranti in una Denominazione di Origine.

Il Comune di Castelvetrano in passato ha fatto parte dell’Associazione ma da qualche anno non pagando la quota associativa annuale, pari a poco più di duemila euro, ne è stato estromesso.

L’Associazione Nazionale vanta oltre venticinque anni di attività con ruolo di leadership su svariati ambiti legati all’olivicoltura e in particolare su argomenti quali quelli della cultura della civiltà olivicola, turismo dell’olio, paesaggio, ambiente e biodiversità. Un ruolo frutto di un lavoro costante di collaborazione con Enti e Organismi nazionali, sia politici sia tecnici, attraverso attività di relazioni pubbliche e istituzionali con i vari portatori d’interesse di settore.

Un territorio come quello di Castelvetrano che vanta oltre cinquanta Aziende Agricole che confezionano l’olio in proprio e dieci Frantoi oleari, non può continuare a essere mortificato per qualche migliaio di euro, in un settore che significa linfa vitale per l’economia del paese.

Il riconoscimento di un prodotto di qualità come quello dell’olio extravergine della Nocellara del Belìce, passa anche attraverso gli aspetti valoriali paesaggistici (marketing territoriale) che possono essere promossi solo facendo parte di un importante circuito nazionale.

In pratica l’adesione all’Associazione Nazionale e alle iniziative che essa propone non si dovrà concretizzare esclusivamente nell’identificazione di un logo, di una bandiera o di un cartello stradale da esibire ma sarà necessario anche un percorso di valorizzazione e distrategia turistica che parte dall’accoglienza del turista dell’olio, del turista della civiltà dell’ulivo. Fondamentale sarà la stretta collaborazione con l’Associazione che ha fra i suoi obiettivi la promozione della cultura del prodotto attraverso la conoscenza del territorio di origine. In tutto questo, fino ad ora, l’Amministrazione Comunale è rimasta indifferente, sorda e muta; qualcosa cambierà?

E’ quanto si chiedono i numerosi produttori castelvetranesi.

Francesco Marino presidente ASPROL,

Paolo Guerra rappresentante consulta agricola

Enza Viola consigliere comunale e rappresentante sindacale dell'Unione coltivatori italiani. 

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