In manette il castelvetranese Giovanni Abilone, già coinvolto nell’indagine Hydra. In casa a Taino un arsenale

Fermato a Milano con 24 grammi di cocaina e una pistola. In casa fucili, mitragliatori, pistole e 1300 proiettili

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
24 Gennaio 2025 21:30
In manette il castelvetranese Giovanni Abilone, già coinvolto nell’indagine Hydra. In casa a Taino un arsenale

La Polizia di Stato di Milano ha arrestato un 44enne castelvetranese  per spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, armi da guerra e armi clandestine con relativo munizionamento. Si tratta di Giovanni Abilone che, insieme al fratello Rosario, era già stato coinvolto nella maxi inchiesta Hydra della Dda di Milano per una serie di reati finanziari e per i legami con la cosca di Matteo Messina Denaro.

Ieri pomeriggio, gli agenti della Sesta Sezione della Squadra Mobile, nel corso di un servizio mirato al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in zona Monforte Vittoria, hanno notato in via Archimede il 44enne, a bordo della sua auto, intento a guardarsi intorno con fare sospetto. Mentre l’uomo era monitorato dagli investigatori, è stato raggiunto da un altro soggetto che è salito sulla sua autovettura, per poi scendere immediatamente.

Il 44enne, ripresa la marcia, è stato fermato dagli agenti in piazza San Babila, risultando in possesso di 19 dosi di cocaina occultate nell’abitacolo per un peso di circa 24 grammi, oltre a materiale da confezionamento. Ma l’attenzione degli agenti si è subito concentrata sullo schienale del sedile lato passeggero, ove era posta una borsa a tracolla in cui è risultato poi occultato un revolver calibro 38 con 5 proiettili nel tamburo.

Una volta accompagnato in Questura, l’uomo è stato trovato in possesso di un mazzo di chiavi e un telecomando di un magazzino per attrezzi. Pertanto gli agenti si sono recati presso la sua abitazione a Taino per effettuare delle perquisizioni domiciliari. Durante la perquisizione del capanno, gli investigatori hanno notato che la planimetria della struttura non combaciava con i reali spazi al suo interno e, svolgendo degli attenti accertamenti, hanno individuato una “stanza segreta” al cui interno erano custodite armi e munizioni. Sono state così sequestrate sei pistole, due mitragliatrici, due fucili e circa 1.300 munizioni di vario genere, oltre a caricatori e silenziatori.

Il 44enne, già indadato nell’ambito dell’indagine HYDRA della DDA di Milano, dopo gli accertamenti di rito è stato condotto presso il carcere di San Vittore in attesa di convalida.

fonte varesenews.it

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