Il trionfo del rock al festival di Sanremo

Uno sguardo sulla prima edizione in era Covid della kermesse più famosa al mondo

09 Marzo 2021 08:30
Il trionfo del rock al festival di Sanremo

<<Perchè Sanremo é Sanremo> recitava, fino a qualche anno fa, il motto reso celebre da Pippo Baudo e diventato quasi un vero e proprio ''inno nazionale'', riconoscibile anche dagli stranieri. Che la si ami o la si odi, poco importa: la kermesse ideata da Pier Busseti ed Amilcare Rambaldi, continua da sempre a far parlare di sé, tenendo incollati milioni di spettatori dinanzi alle loro televisioni per quella che è divenuta (dopo la ''Maratona Mentana'') la maratona musicale per eccellenza, con circa 5 ore di musica distribuite in 5 serate di trasmissione, durante le quali, le esibizioni canore vengono intervallate da intermezzi comici, spunti di riflessione, interventi a tema politico, di attualità, ecc.

Nata come ''imitazione'' dei più celebri ''cafés chantants'', ovvero locali nei quali era possibile assistere a spettacoli musicali, usufruendo nel frattempo di piccoli servizi di ristorazione, la kermesse serviva principalmente ad incrementare la notorietà del comune di Sanremo in quanto meta turistica. La cittadina, infatti, veniva straordinariamente presa d'assalto durante il periodo estivo ma puntualmente ''abbandonata'' durante l'inverno. Si pensò bene, dunque, di far coincidere questa manifestazione con la prima settimana di febbraio, periodo in cui si festeggia solitamente anche il carnevale.

Trasmesso dal salone delle feste del Casinò Municipale (e non dal Teatro Ariston come oggi è consuetudine), il festival non godette immediatamente dello stesso successo del quale esso attualmente gode, tanto da subire diversi cambiamenti non soltanto logistico/strutturali (come appunto il cambio di location), ma anche variazioni più tecniche e specifiche. Il cambiamento più grande, tuttavia, l'ha fatto registrare questa 71esima edizione appena conclusasi – la prima dall'iniziale messa in onda nel 1951 – ad essersi tenuta non solo un mese dopo la consueta data di ''start'', ma in totale assenza del pubblico.

<> - hanno commentato e ricordato i conduttori, Amadeus e Fiorello, durante le varie puntate. <>. Meno ''chiassosa'' in quanto a ''dirette tifoserie'' da parte degli spettatori assenti in platea o fuori dal teatro per il tradizionale ''red carpet'', ma non per questo meno ricca di musica e di emozioni, questa edizione si candida sicuramente al posto di più iconica ed insolita, a partire anche dalla scelta del cast, formato per di più da giovani artisti della cosiddetta ''scena indie'' ovvero quel genere di musica poco conosciuta e totalmente indipendente da etichette discografiche e canoni ''classici'' della kermesse sanremese.

Ben 26 sono stati i cantanti in gara per tutte le 5 puntate – contrariamente ai soliti 22 o 24 che si sono sempre succeduti sul palco. – ''interrotti'' da siparietti più o meno apprezzati dal pubblico in casa (e dai giornalisti in sala stampa) : dai ''quadri'' del super-ospite Achille Lauro – rappresentanti ogni sera un diverso genere musicale o una diversa sfaccettatura della personalità dell'artista – al toccante intervento de ''Lo Stato Sociale'' insieme agli attori Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino che – sulle note di ''Non è per sempre'' degli Afterhours (band capitanata da Manuel Agnelli) – hanno omaggiato i lavoratori dello spettacolo, elencando le attività culturali chiuse per la pandemia, passando per l'appello del direttore d'orchestra Beatrice Valli, quello dell'attrice Antonella Ferrari affetta da sclerosi multipla ed altri ancora.

Un vero e proprio trionfo di artisti, tra cui anche nostri compaesani: sono sicilianissimi (ed orgogliosi di esserlo, come spesso hanno affermato in molteplici interviste) infatti il duo Colapesce- Dimartino (di Solarino il primo, di Misilmeri il secondo) – vincitori del premio ''Lucio Dalla'' e classificatisi al 4° posto con il brano ''Musica Leggerissima'' – e la band ''queer'' La Rappresentante di Lista, il cui chitarrista, Dario Mangiaracina, avrebbe origini castelvetranesi (il nonno era Francesco Mangiaracina, direttore della banda cittadina di Castelvetrano, mentre il padre, Aido fu bassista della band castelvetranese ''Asteroidi'').

Insieme a loro, anche Davide Shorty, giovane rapper di origini palermitane ed il direttore d'orchestra Carmelo Patti, anch'egli di origini siciliane. Sorprendente è stata però la vittoria dei Måneskin, giovanissima band già nota al pubblico per la partecipazione al talent X-FACTOR nel 2017. Una vincita non solo a tinte hard-rock (forse la prima nella storia di Sanremo), ma anche ''giovane'' anzi, giovanissima. I componenti della band (Ethan Torchio, Damiano David, Victoria de Angelis e Thomas Raggi) sono infatti tutti poco più che ventenni.

Dalle strade e piazze di Roma al palco dell'Ariston, sicuramente un enorme passo avanti ed un segnale di speranza per tutte le nuove generazioni non solo di musicisti ma di sognatori con tanta voglia di realizzarsi e fare carriera. E voi, che ne pensate di questo festival appena concluso? Avete apprezzato questa insolita edizione? 

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