Distruzione di dune e habitat naturali protetti a Triscina: Legambiente presenta esposto

Chiesta l’immediata sospensione dei lavori ed una variante sostanziale al progetto per proteggere le dune

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
12 Giugno 2025 13:59
Distruzione di dune e habitat naturali protetti a Triscina: Legambiente presenta esposto

Con esposto inviato ai responsabili del Commissario Unico per la Depurazione, alla Commissione Europea, alle Autorità preposte alla tutela ambientale e paesaggistica nonché alla Procura della Repubblica di Marsala, al Centro Anticrimine Natura di Palermo dei Carabinieri Tutela Forestale, alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo ed al Corpo Forestale Regionale, Legambiente Sicilia ha chiesto l’immediata sospensione dei lavori di realizzazione del sistema fognario per acque nere a servizio della frazione di Triscina, per la parte che sta comportando la devastazione della Zona Speciale di Conservazione ITA 010011 “Sistema dunale Capo Granitola, Porto Palo e Foce del Belice”.

Come segnalato anche da tanti cittadini e riportato dagli organi di informazione con foto raccapriccianti, sono in corso imponenti lavori di escavazione sul litorale di Triscina dove, incredibilmente, si sta collocando un collettore fognario per acque nere con tanto di vasche di raccolta dei reflui a all’interno di spiagge e dune sabbiose sottoposte a molteplici rigorosi vincoli di protezione di natura ambientale, paesaggistica e demaniale. Il provvedimento di Valutazione di Incidenza dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente del 2015 (che peraltro risulterebbe scaduto essendo trascorsi i 5 anni di validità) prescrive tassativamente, tra le tante altre condizioni, che i lavori andavano effettuati al di fuori del periodo di riproduzione delle specie protette, mentre questo è proprio il periodo centrale di riproduzione della Tartaruga marina Caretta caretta, i cui siti di riproduzione sono rigorosamente protetti su tutto il territorio europeo dalla Direttiva UE 92/43.

L’area è inoltre sito di altra specie rara e minacciata, il Fratino Charadrius alexandrinus. Ma poi si disconosce che la tutela della ZSC di Triscina è stata rafforzata nel 2023 con le misure di conservazione sito-specifiche richieste dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Ambiente ed approvate con Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Ambiente n. 762 del 22/6/2023 che sottopongono di fatto a tutela integrale gli habitat di interesse comunitario delle dune e della vegetazione del litorale sabbioso.

Ed ancora, Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente e Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani avevano prescritto che la condotta sotterranea prevista lungo l'arenile doveva essere realizzata quanto più prossima alle abitazioni esistenti e quindi a distanza inferiore a quella di metri 4,00 proposta in progetto. Invece, tali imponenti scavi sono in corso non all’interno delle proprietà private ma in pieno demanio marittimo senza che sul sito dell’Assessorato sia stato peraltro rinvenuto il preliminare provvedimento di consegna delle aree previsto dal Codice della Navigazione e prescritto dalla stessa Regione nel 2015.

Legambiente Sicilia ricorda che oltre dalle ordinarie norme di tutela paesaggistica e demaniale, l’alterazione degli habitat naturali delle ZSC è sanzionata dall’articolo 734 bis del Codice Penale. La sospensione dei lavori ed il sequestro preventivo delle aree della ZSC protetta sono necessari come misura cautelare al fine di evitare ulteriori interventi in danno dei beni naturali sottoposti a pubblica tutela e per evitare che possa aggravarsi il pregiudizio per l’ecosistema protetto e per le aree di interesse paesaggistico tutelate, evidenziando le ragioni di urgenza stante la rapidità, rivelata dalla presenza di grossi mezzi meccanici in azione, con cui le trasformazioni e le distruzioni dei luoghi continuano a essere portate avanti.

Nelle prossime settimane rischiano di essere interessati altri ampi tratti dell’arenile di Triscina, a partire dal confine con il Parco archeologico di Selinunte. Legambiente Sicilia è certamente favorevole alla realizzazione del sistema fognario a servizio degli immobili legali: per questo chiede una variante sostanziale al progetto che garantisca l’integrità delle dune e consenta l’allaccio solo delle case in regola, ricordando che a Triscina esistono in prossimità del mare molti immobili abusivi insanabili e che devono essere demoliti a maggior ragione dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che nelle scorse settimane ha ribadito la legittimità del vincolo di inedificabilità assoluta sino dal 1976 entro i 150 metri dalla battigia.

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