Il Consiglio d'Istituto della Di Matteo scrive al Presidente Schifani

Si richiede l'immediata applicazione della sentenza del Tar per evitare di ingessare l'anno scolastico imminente

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
28 Agosto 2024 16:03
Il Consiglio d'Istituto della Di Matteo scrive al Presidente Schifani

Con una lettera inviata al Presidente della Regione Siciliana. Renato Schifani e per conoscenza Al Sindaco del Comune di Castelvetrano Giovanni Lentini ed All’Assessore della Pubblica Istruzione del Rosalia Ventimiglia ed agli

Organi di Stampa il consiglio d istituto del secondo circolo didattico Giuseppe Di Matteo , presieduto dalla dottoressa Yose Priolo, ha manifestato tutta la sua preoccupazione per la situazione di grave stallo venutasi a creare con la mancata applicazione della sentenza del TAR e la grande confusione ingeneratasi tra le famiglie degli studenti in vista dell'imminente inizio dell'anno scolastico. Di seguito il testo integrale :

Ill.mo Signor Presidente,

scriviamo la presente per manifestare il disagio di una intera comunità scolastica di fronte all’indifferenza mostrata dall’Assessorato Regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, il quale, ancora a oggi, nonostante l’imminente inizio dell’a.s. 2024/2025, non ha inteso dare esecuzione alla sentenza del TAR Palermo n. 2415/2024, notificata il 9.8.2024, che ha disposto l’annullamento, per la parte di interesse del territorio di Castelvetrano, del D.A. n. 1Gab/2024 del 04.01.2024, avente ad oggetto <<Piano di dimensionamento e razionanilizzazione della rete scolastica della Sicilia per l’anno scolastico 2024/2025>> e del successivo di rettifica n. 3Gab/2024 dell’11.01.2024.

Detti decreti prevedevano lo smembramento del 2° Circolo Didattico “G. Di Matteo” e il conseguente accorpamento dei relativi plessi ai due istituti comprensivi insistenti nel territorio, e precisamente l’I.C. “Capauana – Pardo” e l’I.C. “Lombardo Radice – Pappalardo”.

In ragione di detta ingiustificata inerzia, il Comune di Castelvetrano si è visto costretto a promuovere, dinanzi il TAR Palermo, ricorso in ottemperanza della predetta sentenza, rimettendo ancora una volta al Giudice l’esame della vicenda per la sua celere definizione.

Ci preme evidenziare l’ingiustizia dei decreti oggi annullati, in quanto la Conferenza Regionale, i cui esiti sono stati pedissequamente recepiti dall’Assessorato Regionale, ha deciso l’aggregazione contestata illegittimamente ribaltando il diverso volere della Conferenza Provinciale, la quale, al contrario, aveva ritenuto di lasciare immutata la situazione delle Scuole di Castelvetrano.

Lo smembramento della scuola “Giuseppe Di Matteo”, con l’accorpamento di alcuni plessi ad un Istituto Comprensivo e di altri plessi ad altro Istituto Comprensivo, ove non data esecuzione alla sentenza, avrebbe effetti devastanti su formazione, crescita e futuro degli alunni, andando a creare uno stato di smarrimento che si ripercuoterebbe su tutta la comunità scolastica.

Con l’accorpamento si perderebbe l’identità della Scuola, peggiorando la qualità dei processi formativi, in quanto non sarebbe garantita la continuità didattica e non sarebbe realizzabile quanto già deliberato con il Piano Triennale Offerta Formativa (PTOF) 2022-2025, che rappresenta l’identità culturale e progettuale dell’Istituzione, s’interrompebbe la progettazione educativa e la programmazione per classi parallele, vanificando il Rapporto di Autovalutazione della Scuola (RAV) e il conseguente Piano di Miglioramento (PDM), e verrebbe meno il progetto di Vision e di Mission della Scuola, della personalizzazione e del merito.

Si perderebbe l’identità e la personalità giuridica di un Ente autonomo, con l’inevitabile chiusura e smembramento di ogni posizione contabile, amministrativa, patrimoniale.

Il trasferimento del personale di segreteria e amministrativo presso altre sedi, inoltre, comporterebbe inevitabile pregiudizio per le famiglie in termini di servizi essenziali, oltre che carenza di personale docente, tale da non poter garantire un corretto esercizio del diritto all’istruzione, previsto dalla nostra Costituzione.

E’, infine, si arrecherebbe un evidente danno all’immagine della nostra scuola, la quale non rappresenterebbe più un punto di riferimento del nostro territorio, come è sempre stato, perdendo la qualità del progetto educativo, di cui gli alunni sono i beneficiari, nonché impedendendo nuove iscrizioni.

A ciò si aggiunge una circostanza di non poco rilievo: il 2° Circolo Didattico, per volere della comunità dei Castelvetranesi e, ancor più, dell’Associazione Nazionale Magistrati, è stato intitolato a Giuseppe Di Matteo, il piccolo trucidato per mano della consorteria mafiosa, e ciò quale simbolo della lotta al fenomeno mafioso che da oltre 30 anni ha costretto la comunità all’emarginazione ed al discredito con effetti pregiudizievoli sull’intero sistema socio - economico ridotto ai minimi storici.

La decisione del Tar Palermo, infatti, rappresenta una “vittoria” significativa per la comunità di Castelvetrano, che ha così visto preservata una importante Istituzione educativa, emblema – si ribadisce – di memoria e di resistenza alla criminalità organizzata e che costituisce una concreta attività di compensazione con i danni sofferti dal territorio.

Tutto questo ci impone di chiedere un Suo accorato intervento affinchè l’Istituzione Regionale possa, con doverosa sollecitudine, dare seguito a quanto disposto dal TAR Palermo con la su citata sentenza, così scongiurando le ovvie refluenze dell’inerzia sinora mantenuta, e, conseguentemente, resistuendo alla comunità scolastica tutta e alle famiglie coinvolte la libertà di portare avanti, con consapevole determinazione, il progetto culturale ed identitario del 2° Circolo Didattico “G. Di Matteo”, garantendo la continuità didattica nella quale si inserisce il processo educativo dei giovanni alunni che “orgogliosamente” ne fanno parte.

Certi che questo nostro invito non rimanga vano, porgiamo cordiali saluti. 

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