Ha difeso i “suoi” nonnini dal coronavirus. La storia della 23enne mazarese Paola Barracco, infermiera professionale in provincia di Parma

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
31 Marzo 2020 13:59
Ha difeso i “suoi” nonnini dal coronavirus. La storia della 23enne mazarese Paola Barracco, infermiera professionale in provincia di Parma

La grave emergenza del Coronavirus ha colpito maggiormente le Regioni del nord e del centro dell’Italia,  quelle stesse Regioni che negli ultimi anni sono state la meta di molti studenti e lavoratori del sud dell’Italia, ed in particolare della Sicilia, partiti alla ricerca di una prospettiva per il futuro non garantita, purtroppo, in questi anni nelle nostre terre. Spesso accade che i nostri conterranei si distinguono nella loro attività e raccolgono riconoscimenti che altrimenti qui al sud non riceverebbero.

In questi delicati momenti però risulta ancor più importante il lavoro di chi è impegnato in “trincea”, cioè nella cura e/o nella protezione delle persone dal Coronavirus. Dall’Emilia Romagna ci arriva una bella storia che vede protagonista una ragazza siciliana, originaria di Mazara del Vallo. Lei si chiama Paola Barracco, ha 23 anni, si è laureata all’Università di Parma in Scienze Infermieristiche lo scorso novembre e poi agli inizi di marzo è stata assunta dalla Cooperativa Proges  per fare servizio presso “Villa Celestina Negri” di Pontetaro.

Per la giovane Paola si è trattato di una sorta di “battesimo del fuoco” visto che la stessa struttura è risultata fra le più colpite dal coronavirus; si sono registrati alcuni decessi (non tutti per Covid-19)nelle scorse settimane e non sono mancati casi sospetti fra gli ospiti che tra gli operatori.  Pertanto è scattata la quarantena obbligatoria tra gli operatori socio-sanitari, ed il personale così è stato dimezzato. Ed è qui che sono venuti fuori il fortissimo carattere e la professionalità di Paola che nella drammaticità della situazione ha trovato il coraggio di rimanere e difendere, in pratica da sola, dal contagio gli anziani rimasti in struttura: si è quasi autoisolata rimanendo giorno e notte in struttura pera assistere i “suoi” nonnini.

La storia di Paola Barracco (vedi foto copertina) è stata raccontata dal Gazzetta di Parma alla quale, intervistata, ha raccontato la sua esperienza: “non era nemmeno terminata la mia prima settimana di lavoro che ci siamo ritrovate io, una oss ed una coordinatrice di struttura. E’ stato duro vedere la sala da pranzo svuotarsi da un giorno all’altro, a causa dei contagi e, successivamente, dei ricoveri”.  Paola ha raccontato con molta emozione anche la triste storia di un ospite che all’inizio rassicurava tutti che sarebbe andato bene e che avrebbe dato una mano e che invece, dopo aver contratto il virus, è deceduto.

“I miei colleghi, in particolare un infermiere –ha sottolineato Paola Barracco- c’erano e mi hanno aiutata costantemente anche se da lontano. Senza il loro sostegno, le loro telefonate, non ce l’avrei mai fatta”. Così la situazione nella struttura sembra è migliorata ed il personale è rientrato. “Molti non capiscono –ha concluso- che questo lavoro è una missione: si diventa davvero una famiglia; spesso dall’esterno non si coglie il profondo legame che si instaura tra operatori e ospiti.

Ho fatto solo il mio lavoro, rifarei tutto da capo”. Crediamo  che questa sia una storia di coraggio e professionalità che merita davvero un plauso speciale. I cittadini mazaresi sono certamente orgogliosi del servizio importante  svolto da molti suoi figli impegnati, ognuno secondo il proprio ruolo, nelle zone più calde di questa epocale emergenza. Francesco Mezzapelle

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