Estate, zanzare e “west nile”: il virus dal nome “egiziano” che spaventa l’Italia

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
21 Agosto 2020 10:13
Estate, zanzare e “west nile”: il virus dal nome “egiziano” che spaventa l’Italia

Come ogni anno, arriva l’estate. E con l’arrivo dell’estate, è inevitabile la presenza delle fastidiosissime zanzare. Ma se le loro punture purulenti ed il ronzio molesto sono una ormai certezza, lo stesso non si può dire del virus “West Nile”, conosciuto anche come “Virus del Nilo occidentale”. Facente parte della famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus, questo virus appartiene al quarto gruppo della categoria di virus “ A”, lo stesso che comprende la febbre gialla, l’encefalite di Saint-Louis, l’encefalite di Murray Valley e l’encefalite giapponese.

Isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda -- dal sangue di una donna con sintomatologia febbrile che proveniva dal distretto di West Nile (da cui deriva dunque il nome della malattia) – l’agente patogeno è maggiormente diffuso in Africa, Medio Oriente, Nord America, Asia Occidentale ed Europa, dove la comparsa è stata segnalata a partire dal 1958. Il batterio che è  mantenuto in natura da un ciclo primario di trasmissione zanzare- uccelli- zanzare, diventa infettivo una volta ingerito da quest’ultima, scatenando così un contagio in grado di diffondersi nel suo organismo, moltiplicandosi e localizzandosi a livello delle ghiandole salivari.

Occasionalmente, anche l’uomo può essere interessato da questo genere di contagio, anche se, in questi casi, il virus non raggiunge concentrazioni sufficientemente elevate da infettare altri esseri umani o animali, pertanto, il ciclo di trasmissione non è perpetuabile, salvo rari casi apportati da eventuali trapianti di organi, trasfusioni sanguigne e trasmissione madre- feto durante la gravidanza. Il perché di questo lungo e spaventoso preambolo? La comprovata esistenza di questo virus ANCHE in Italia, con alcuni casi verificatisi negli ultimi giorni nel Lodigiano.

E sebbene questo virus non sviluppi segni clinici, è bene sapere che, un 20% dei soggetti colpiti può andare comunque incontro a sindromi simil-influenzali ed una incubazione che varia dai 2 ai 14 giorni con mal di testa, dolori articolari, congiuntivite, dolori addominali, diarrea, difficoltà respiratorie, perdita di peso e soprattutto IRRITAZIONI CUTANEE. E proprio perché le zanzare sono spesso sinonimo di irritazioni cutanee, allergie e bolle pruriginose, è bene prestare attenzione alla possibilità di essere soggetti a questo virus dal nome orientaleggiante, ma che fa paura anche in Italia.

Il consiglio dei virologi, a questo riguardo, è quello di evitare di grattarsi, evitare le punture di zanzara tramute l’uso di repellenti cutanei, soggiornare quanto più possibile in aree protette da zanzariere (meccaniche o elettroniche), evitare di introdurre pesci in vasche e fontane e svuotare sottovasi o bidoni che potrebbero accumulare acqua (magari durante le piogge) favorendo la proliferazione di zanzare. Maria Giovanna Oddo

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