Corruzione e frode arrestati a Palermo, preside e vicepreside "antimafia"

Daniela Lo Verde,cavaliere della Repubblica,ed il suo vice Daniele Agosta di Salemi, arrestati dai Carabinieri

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
21 Aprile 2023 15:00
Corruzione e frode arrestati a Palermo, preside e vicepreside

Una delle più note esponenti dell'antimafia palermitana, la preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen, Daniela Lo Verde, insignita anche del titolo di cavaliere della Repubblica, è stata arrestata dai Carabinieri nell'ambito di un'indagine, coordinata dai pm della Procura Europea Gery Ferrara e Amelia Luise, con le accuse di peculato e corruzione.

Avrebbero attestato il falso, come la presenza degli studenti in alcune attività extracurricolari, per ricevere finanziamenti Pon che diversamente non avrebbero ottenuto, e avrebbero preso accordi con una sola azienda per le forniture di materiale tecnologico. E’ scattata all’alba l’operazione dei carabinieri “La coscienza di Zen-O” che ha portato agli arresti domiciliari la preside della scuola Falcone dello Zen, Daniela Lo Verde, il vicepreside Daniele Agosta e Alessandra Conigliaro, del negozio autorizzato Apple “R-store”, accusati di peculato e corruzione.

Nell'agosto del 2022 per l'ennesima volta furono rubati computer dall'aula magna della scuola Falcone di Palermo. Un episodio denunciato sui media dalla stessa preside Lo Verde, oggi arrestata insieme al vicepreside Agosta. Raccontano le carte dell'inchiesta che i due, non sapendo di essere intercettati, avevano mostrato la loro soddisfazione per come il fatto aveva portato contributi alla scuola, come riporta l'Ansa: "Per un cornuto un cornuto e mezzo - diceva Agosto alla donna - ci stanno arrivando soldi da tutte le parti!".

Gli accertamenti avrebbero evidenziato una gestione dell’istituto “meramente personale anche riguardo alle procedure di acquisto e fornitura di generi alimentari per il servizio mensa della scuola. E’ stato documentato - spiegano gli investigatori - come all’interno dell’ufficio di presidenza era custodita una cospicua quantità di generi alimentari nonché costosi dispositivi informatici destinati agli studenti che sarebbero stati costantemente prelevati dalla preside e dal suo vice per proprie ed esclusive necessità”.

Oltre al cibo per la mensa de bambini la preside della scuola Falcone dello Zen di Palermo, arrestata per corruzione, si sarebbe appropriata anche di salviette e mascherine destinate agli alunni durante il Covid. L'hanno accertato i carabinieri grazie alle intercettazioni. "C'erano delle salviettine in qualcuna di questi ... - diceva non sapendo di essere ascoltata - .. non so se mia mamma ce l'ha .. che cos'altro le puo servire? ... questi sono .. disinfettanti? ... me Ii porto io". Stessa "attitudine" aveva il vicepreside Daniele Agosta, anche lui finito agli arresti domiciliari e ripreso dalle "cimici" a riemperire lo zainetto con confezioni di succhi di frutta, flaconi di gel disinfettante per le mani e mascherine Ffp2 che portava via con sè. L'uomo si sarebbe anche offerto di aiutare la dirigente a portar via il cibo.

La preside era stata insignita del titolo di cavaliere della repubblica. Ad aggravare il quadro, come emerge dal provvedimento cautelare firmato dal gip di Palermo, la preside Lo Verde ha sempre “alimentato la propria immagine pubblica di promotrice della legalità nonostante il quotidiano agire illegale e la costante attenzione ai risvolti economici della sua azione amministrativa, di fatto abbandonando l’esercizio del suo ruolo tipizzato di controllo e di gestione finalizzato al buon andamento dell’istituto comprensivo Giovanni Falcone”, una realtà importante per un quartiere difficile come lo Zen.

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