Corruzione al Parco Archeologico di Selinunte, l'ex direttore Agrò si dimette

Ecco tutti gli indagati gravemente indiziati, a vario titolo, di aver preso parte a plurimi episodi di corruzione

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
07 Marzo 2023 21:22
Corruzione al Parco Archeologico di Selinunte, l'ex direttore Agrò si dimette

Emergono i dettagli nella vicenda che ha portato all’operazione della Guardia di Finanza Selinus nell’ambito dell’inchiesta su possibili casi di corruzione all’interno del Parco Archeologico di Selinunte. Il nome più clamoroso è quello dell’ex direttore Bernardo Agrò 63 anni che oggi ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di direttore del Parco archeologico Lylibeo di Marsala. “ “Ho rassegnato questa mattina le dimissioni da presidente del Parco Archeologico della Valle dei Templi e da direttore del Parco di Lilibeo a Marsala, a seguito di un'ordinanza del Gip di Marsala che fa seguito a un'indagine a carico di terzi avente per oggetto PRESUNTE irregolarità in alcuni appalti al Parco archeologico di Selinunte, di cui sono stato per un periodo direttore- ha dichiarato Agrò- Ripongo piena fiducia nella magistratura e confido al più presto di poter dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestati, ma non intendo in alcun modo intralciare il lavoro degli uffici da me diretti, che invece devono proseguire in totale serenità tutte le attività già intraprese.

Per tale motivo ho ritenuto di adottare questa grave ma necessaria decisione”.

Il G.I.P. di Marsala, in accoglimento di specifiche richieste avanzate dalla Procura della Repubblica lilibetana, ha inflitto la temporanea interdizione dai pubblici uffici ed il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione ad altrettanti pubblici ufficiali e privati imprenditori di origine agrigentina e palermitana, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di aver preso parte a plurimi episodi di corruzione ed abuso d’ufficio, consumatisi presso il Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, negli anni 2020 e 2021.

Gli altri destinatari delle misure sono Tommaso Sciara, 62 anni, di Favara; Antonio Mortellaro Ferraro, 46 anni, funzionario regionale di Ribera; Vito D’Anna, 60 anni di Favara; Vincenzo D’Angelo, 47 anni di Partinico; Massimiliano Raia, 38 anni di Canicattì; Nicolò Castrò, 70 anni di Salemi ma residente ad Agrigento (unico a non essere raggiunto da misura interdittiva).

E' stata disposta la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio nei confronti di Bernardo Agrò, Tommaso Sciara e Antonio Mortellaro Ferraro (9 mesi) e Massimiliano Raia (6 mesi). Misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per Vito D’Anna, Vincenzo D’Angelo e Massimiliano Raia.

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