Castelvetrano, sette domande per i sindaci ( terza puntata)

Alfano,Campagna,Ficili, Gancitano,Lentini e Stuppia rispondono alle domande di Elena Manzini

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
10 Maggio 2024 08:00
Castelvetrano, sette domande per i sindaci ( terza puntata)

Continuiamo a raccontarvi il Punto di Vista dei candidati a Sindaco di Castelvetrano con le domande di Elena Manzini

Per chi si fosse perso la prima puntata pubblicata domenica 05 maggio potrà rileggerla a questo link:

https://www.primapaginacastelvetrano.it/castelvetr...

la seconda puntata è stata pubblicata il 07 maggio e potrete rileggerla a questo link: 

https://www.primapaginacastelvetrano.it/castelvetr...

Vi lascio all'introduzione dellla Manzini: 

"Come fossimo al Giro d’Italia siamo alla terza tappa delle domande poste ai candidati a Sindaco. Una domanda che potrà sembrare banale, ma non lo è: innanzitutto vi è stata una certa mobilitazione da parte delle persone per il “caso Bianchino” che è avvolto, ancora, da una sorta di nebbia. Solo l’attuale Sindaco in carica, avendone seguito in prima persona la vicenda, ha quantomeno argomentato sul tema. Per gli altri il “caso Bianchino” non pervenuto. 

La terza domanda è :

Come ha intenzione di risolvere il problema Canile e in particolar modo la situazione di un cane “detenuto” suo malgrado da forse troppo tempo?"

Dr. Enzo Alfano:

Purtroppo questa Città e’ stata governata per troppi anni tappando buchi, con amministratori orientati più al consenso che al buonsenso, salvo poi ritrovarsi con “le pezze peggio del buco”.

A titolo di esempio:

- i terreni su cui insistono la maggior parte delle strutture sportive sono di proprietà dell’ASP ; alcune scuole e strutture pubbliche insistono su terreni non ancora trasferiti nella proprietà comunale (qualcuno ipotecato da banche ed ancora di proprietà privata terza); etc . etc.

Il rifugio sanitario è stato costruito in un’area a ridosso del depuratore e siamo in attesa di ricevere le necessarie deroghe,utili per investire 500 mila euro circa nel miglioramento strutturale e logistico e con un’area ampia dedicata allo sgambettamento dei nostri amici a quattro zampe.

Per quanto concerne il “cane detenuto” , immagino si tratti di Bianchino, più volte ho ricevuto numerosi Cittadini che mi hanno sensibilizzato sull’argomento e pari volte ho coinvolto gli uffici per trovare una soluzione. L’unica è quello di adottarlo, in quanto risulta essere un cane morsicatore, che evidenzia aggressività anche con i volontari animalisti che quotidianamente si occupano del benessere dei nostri ospiti presso il rifugio.

Avv. Marco Campagna;

" Va promossa una campagna di adozioni dei nostri amici a quattro zampe e sensibilizzazione in un’ottica di prevenzione di abbandoni ma anche una campagna di sterilizzazioni. Inoltre vogliamo dedicare delle aree di sgambamento cani con fontanelle e cestini nelle nostre ville. Dobbiamo sostenere quelle associazioni di volontari nel territorio già attive che si occupano degli animali."

Avv. Salvatore Ficili:

"Sono stato di recente al canile comunale. Ho visto lo stato in cui versa, legato alla quasi totale assenza di direttive politiche di intervento. Ma ho anche notato l’amorevole ed incessante lavoro delle associazioni di volontariato che accudiscono in modo encomiabile i cani ospitati nella struttura.

Ho notato una evidente carenza di interventi manutentivi. Per fare un esempio, la sterilizzatrice per gli attrezzi chirurgici è rotta da oltre due anni. Basterebbe poco per ripararla, ma nessuno si attiva per farlo. Questo comporta la necessità di rivolgersi ad altre strutture per le sterilizzazioni dei cani randagi accalappiati, che vengono fatte presso il rifugio sanitario ad Alcamo, ma nel numero massimo di due a settimana; cosa questa assolutamente insufficiente a far fronte ai bisogni del territorio.

Una crepa in un angolo della struttura principale ha condotto alla chiusura del canile già da quindici mesi. Non ci risulta che chi di competenza si sia attivato con prontezza per risolvere il problema. Non si sa perché.

I pochi spazi verdi che esistono all’interno delle mura del canile non vengono adeguatamente manutenuti. Erba alta e degrado regnano sovrani. Così come avviene per il resto della Città, si interviene di tanto in tanto e con soli interventi di manutenzione straordinaria, di per sé molto costosi e se vogliamo inutili posto che senza adeguati interventi ripetuti nel tempo gli interventi sporadici servono a ben poco.

Per la risoluzione dei problemi del canile ritengo si debba innanzitutto stabilire un piano di gestione cooperativa tra il Comune - ovvero i dipendenti dell’Ufficio preposto, gli addetti al canile in via Errante Vecchia, e la Polizia Municipale - e le associazioni di protezione animale, integrando laddove necessario i servizi di aziende private e/o liberi professionisti, ognuno per competenza ed in vista di una maggiore efficienza della risposta dell’Ente pubblico alle necessità sia ordinarie che emergenziali legate al randagismo.

Questo in quanto i cani hanno bisogno di attenzione e cura continuamente, anche il sabato ed i festivi, e solo i volontari delle associazioni possono farlo, e in quanto gli abbandoni di cuccioli o cani in difficoltà accadono maggiormente sul nostro territorio durante i festivi e oltre i normali orari di servizio. Occorre istituire una figura di riferimento quale primo interlocutore per il pubblico ed il turista che segnala un animale vagante o in difficoltà.

Poi occorre dare direttive precise agli uffici tecnici competenti perché venga effettuata una manutenzione ordinaria continua secondo tempistiche ben definite, legate ovviamente alle disponibilità finanziarie, e risolvendo con urgenza le problematiche manutentive sopra evidenziate.

La riapertura del canile è una priorità assoluta. La protezione animale è uno specifico obbligo di legge in capo all’Ente.

La manutenzione ordinaria continua assicurerebbe, altresì, la piena fruibilità delle aree di sgambamento, che attualmente risultano occupate da erbacce e altri materiali, ed eviterebbe ai poveri cani di rimanere “detenuti” nei piccoli recinti, peraltro abbisognevoli anch’essi di interventi manutentivi.

Occorrerebbe, altresì, incentivare continuamente le adozioni, con campagne mirate, organizzazioni di eventi, open day, coinvolgimento delle scuole, e quanto possa sensibilizzare la comunità ad una migliore cura e rispetto degli animali.

Ricordando, poi, che il fenomeno del randagismo va “gestito” e non “combattuto”, occorrerebbe riprendere con gli accalappiamenti, le sterilizzazioni e le reimmissioni nel territorio. Il tutto con adeguati convenzionamenti con ditte esterne e con l’aiuto delle associazioni di protezione animale presenti nel territorio "

Dr. Salvino Gancitano:

"Effettuando il censimento della popolazione animale su Castelvetrano per istruire l’anagrafe canina comunale, redigendo un apposito patto di intesa con associazioni e volontari per promuovere e favorire l’adozione di comportamenti consapevoli, nonche’ la sensibilizzazione di tutta la comunita’ al rispetto degli animali e delle normative che li tutelano.Promuovendo la giornata internazionale degli animali randagi, al fine di fare presenti le conseguenze di quello che puo’ causare lasciare un cane per strada e incentivare le adozioni. Realizzare aree verdi recintate nelle quali i cani possano correre e giocare in liberta’, senza guinzaglio e museruola, ma sempre sotto la responsabilita’ degli accompagnatori ".

Avv. Giovanni Lentini:

"Attuando un progetto elaborato a livello nazionale e che si intitola “Zero cani in Canile”, (adottato da diversi comuni in Italia) da adattare alla realtà locale, ma con una visione territoriale più ampia di quella comunale.In sintesi si tratta di istituire a livello comprensoriale, perché il randagismo si affronta sul piano comprensoriale e non comunale, una oasi polifunzionale dove le gabbie lasceranno posto ad aree più ampie. Sostenendo un programma di adozione concertandolo con le associazioni locali con cui stipulare un apposito protocollo. Infineavviare una campagna di sterilizzazione e di microchippatura per rafforzare i controlli sull’abbandono dei cani.".

Dr. Salvatore Stuppia:

" Il problema canile non dovrebbe essere tale. La civiltà di una comunità si misura anche e soprattutto dal reale rispetto degli animali e in questo senso ,se eletto ,porrò in essere tutte le attività affinché lo stazionamento dei cani nel canile sia il più breve possibile. e avvenga nelle migliori condizioni.

Vanno altresì favorite, anche con incentivi mirati ,le adozioni che hanno in molti casi anche un valore terapeutico e di equilibrio familiare."

La quarta puntata sarà pubblicata domenica 12 maggio

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