Agricoltura e non solo: nutri-score l’etichettatura voluta dalla Francia

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
18 Dicembre 2020 09:22
Agricoltura e non solo: nutri-score l’etichettatura voluta dalla Francia

Si è discusso a Bruxelles di Agricoltura ed in particolar modo dell'"Etichettatura alla francese" (si può definire così senza scomodare tutte le volte la lingua inglese) dei prodotti agroalimentari. A parte che ultimamente la Francia la sta facendo un po' troppo da "padrone" fuori e dentro l'Unione Europea, è assurdo quanto penalizzante approvare tale forma di etichettatura, che non dice nulla al consumatore finale. Un'etichettatura somigliante ad un semaforo con più colori che andrebbe a danneggiare i prodotti italiani....Lo so, cari francesi, l'invidia è una brutta cosa...che ci possiamo fare l'Italia è l'Italia...con tutti i suoi problemi ma anche con tutto il suo bagaglio al top, di cui fa parte anche il settore agroalimentare.

L'etichettura "made in France" prevede due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni dal verde al rosso ed una alfabetica comprendente le cinque lettere dalla A alla E. Un sistema a punteggio il cui fondamento sono le tabelle nutrizionali della Food Standards Agency del Regno Unito (chi se ne frega visto che poi quest'ultimo se n'è uscito dalla Ue). Verrebbero così penalizzate le nostre produzioni di eccellenza dall'olio ai formaggi.  Un sistema fuorviante che indurrebbe il consumatore finale a scegliere prodotti a basso costo, con ingredienti di sintesi, spacciati come più salutari.

L'obbligo per le aziende alimentari sarebbe quello appunto di applicare colori e lettere e noi consumatori dovremmo andare in giro col breviario per capire cosa contiene un dato alimento? Ma anche no!!! Soprattutto No!!! Il consumatore finale deve poter sin da subito capire come e dove è stato prodotto un determinato alimento, i suoi valori nutrizionali, la presenza o meno di conservanti e quali, data di scadenza....Sembra quasi che in Europa non ci sia altro da pensare che al Nutri-score (...lo so....l'associazione verrebbe in automatico....non vado oltre...).

Magari se invece si iniziasse a difendere maggiormente i prodotti agroalimentari degli stati membri sarebbe anche più utile. Magari evitare certi accordi con Paesi extra Ue penalizzanti soprattutto per quei Paesi, come l'Italia che non hanno avuto grandi personaggi a rappresentarli in Europa che facessero valere le ragioni degli agricoltori, allevatori italiani. Per ora, si può tirare un sospiro di sollievo. L'etichettatura alla francese è stata stoppata. Italia, in primis, seguita da Grecia e Repubblica Ceca hanno bocciato il compromesso sull'"etichetta arcobaleno" proposto dalla presidenza tedesca.

Senza unanimità non possono essere adottate conclusioni del Consiglio europeo; l'inghippo sta però che possono essere tratte conclusioni da parte della presidenza, benchè politicamente risulterebbe una forma più debole. Cipro, pur condividendo i punti della dichiarazione di Italia, Grecia e Repubblica Ceca, ha votato a favore della presidenza tedesca. Una gran pirlata. Poi vi sono invece quei paesi, guarda caso Lettonia, Ungheria e Romania che dapprima erano critici e poi hanno votato a favore....Non pirla ma di certo voltagabbana.

Lo so posso sembrare razzista ma...tra Germania e ognuno dei tre paesi di cui sopra c'è un qualcosa che mi convince poco....E finalmente l'Italia ha fatto la voce grossa, grazie alla Ministra Teresa Bellanova, con viva soddisfazione dell'Alleanza Cooperative Alimentari, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Federalimentare, Filiera Italia. Ora la palla passa a noi consumatori: compriamo italiano, controllando per bene le etichette, se vogliamo "fare uno strappo alla regola" acquistiamo solo da quei Paesi che hanno votato contro "il semaforo multicolor francese".

Elena Manzini

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