Acqua della diga Trinità di nuovo scaricata a mare

Pressing della Cia su Regione e Mit per autorizzare una quota maggiore

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Novembre 2025 11:03
Acqua della diga Trinità di nuovo scaricata a mare

Nonostante le piogge delle ultime settimane, alla diga Trinità di Castelvetrano in provincia di Trapani continua lo spreco di acqua, scaricata verso il mare per il mancato innalzamento della quota massima dell’invaso. Un paradosso che si ripete e che rischia di aggravare la già fragile situazione idrica del territorio agricolo compreso tra Castelvetrano, Campobello e Mazara.Nelle scorse settimane il vicepresidente vicario della Cia Sicilia Occidentale, Matteo Paladino, ha incontrato il dirigente generale della Protezione Civile regionale, Salvatore Cocina, per mettere ancora una volta sul tavolo le criticità che da decenni affliggono l’invaso.

Nonostante la prevedibilità dell’attuale situazione, la quota dei 62 metri imposta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è rimasta invariata, costringendo la diga a svuotarsi proprio nel momento in cui sarebbe essenziale accumularla.“Non possiamo permetterci di perdere altro tempo – afferma Paladino –. Chiediamo con forza che venga autorizzata subito la soglia dei 64 metri, che consentirebbe di immagazzinare tra i 2 e i 2,5 milioni di metri cubi aggiuntivi. È acqua che deve essere accumulata ora e senza questa autorizzazione la prossima campagna irrigua è seriamente a rischio”.

Per questo l’organizzazione chiede anche che i lavori strutturali richiesti dal Ministero – necessari per elevare stabilmente la capacità dell’invaso – vengano avviati solo dopo la stagione irrigua, quindi da settembre del prossimo anno. Un intervento programmabile – visto che ci sono sia i progetti che i fondi - e che eviterebbe di compromettere per l’ennesima volta l’approvvigionamento idrico di migliaia di aziende agricole.“Se i lavori inizieranno nel 2026 e dureranno diversi mesi, com’è prevedibile – continua Paladino – occorre pianificare per tempo tutte le misure alternative per garantire l’irrigazione delle migliaia di ettari serviti dalla Trinità.

Non possiamo trovarci all’ultimo minuto senza acqua e senza soluzioni”.

La Cia Sicilia Occidentale denuncia ancora una volta la mancanza di una visione strategica nella gestione della diga e del sistema irriguo. “Ogni anno – conclude Paladino – ci ritroviamo a gestire emergenze che potevano essere evitate. Adesso servono decisioni immediate: innalzare la quota utilizzabile, posticipare i lavori e predisporre piani di sicurezza irrigua. L’acqua è un bene vitale, non possiamo continuare a guardarla finire in mare mentre le nostre aziende rischiano di chiudere”.

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