9 maggio, loro e…gli altri

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
10 Maggio 2018 09:06
9 maggio,  loro e…gli altri

9 maggio: giorno e mese che nelle menti degli italiani onesti ricordano due fatti non solo importanti ma due fatti che hanno messo a dura prova la libertà del cittadino italiano. Il ritrovamento dello statista, l'uomo del compromesso storico Aldo Moro (rapito ed ucciso dalle Brigate Rosse, mettiamoci pure con il concorso di qualche apparato dello Stato) e la morte di Peppino Impastato, giornalista (non uomo da scrivania ma giornalista attivo e vitale) e attivista di Democrazia Proletaria che incurante dei pericoli ha avuto il coraggio di denunciare le malefatte di Cosa Nostra (e non solo...mettiamoci pure in questo caso anche quelle di certi apparati statli).

Brigate Rosse, Cosa Nostra ed apparati dello Stato diciamo che ci hanno provato ,ed ancora ci provano, a troncare le ali della Libertà di pensiero ma non hanno fatto i conti con i pensieri scritti, le parole che rimangono. Un personaggio, deceduto in tempi più recenti (nel 2004) ma fondamentale per la diffusione delle idee libertarie di Peppino Impastato fu Felicia Bartolotta, mamma di Peppino. Una piccola-grande donna che ha saputo andare contro Cosa Nostra, che non si è mai data per vinta nonostante il grande dolore, le minacce e lo Stato che remava contro.

A Cinisi si sono ritrovati "tutti gli altri" con le solite facce da circostanza per ricordare Peppino Impastato..."tutti gli altri" che si dichiarano democratici e che forse non ricordano nemmeno più cos'era Democrazia Proletaria e che di Impastato hanno letto poco o nulla. Ma là cisi deve essere a fare bella mostra, là nel luogo dove lo Stato è sembrato allearsi con Cosa Nostra, là dove chi si professa "difensore dei diritti dei lavoratori" oggi come oggi è solo l'ombra di quello che fu un passato glorioso.

Questi ultimi oggi dovrebbero solo vergognarsi ad utilizzare tutto ciò che riguarda Peppino Impastato. Loro che sono oramai i "Servi del Potere" (ne sono una sorta di testimonianza diretta, avendo provato e provando ancora sulla mia pelle la non-azione dei "difensori dei diritti dei lavoratori") capiscono cosa si intende per Democrazia? E cosa significano le parole Proletaria, proletariato? Probabilmente no! Troppo abituati oramai ad appoggiare i deretani sugli scranni del potere e prendersi gioco dei lavoratori.

Talvolta i "Servi del Potere" ,anzichè difendere coloro che tramite una tessera, una ritenuta sullo stipendio pagano i loro lauti stipendi, fanno dell'arroganza il loro segno distintivo e con totale sdegno si rivolgono a quelli che, meglio ricordarlo, sono i LORO DATORI DI LAVORO, ovvero i Lavoratori. Elena Manzini

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