Vincenzo Leone nuovo governatore del Lions Club siciliano

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
08 Maggio 2018 07:00
Vincenzo Leone nuovo governatore del Lions Club siciliano

  Il medico campobellese, ma castelvetranese d’adozione Vincenzo Leone, è stato nominato quale nuovo Governatore del Lions club siciliano. Negli anni ’50 il Lions Club International sbarcò in Sicilia. Dal 1961 il Lions è anche a Castelvetrano; da allora, per la prima volta, nell’anno sociale 2018/2019, sarà Governatore della Sicilia (Distretto 108Yb) un nostro concittadino, Il Dott. Vincenzo Leone, noto medico ematologo. Dopo avere ricoperto vari incarichi operativi e dirigenziali presso gli Ospedali di Salemi, Castelvetrano e Marsala, dal settembre 2017 il Dott.

Leone è Direttore della U.O.S. Dipartimentale di Ematologia presso il P.O. Vittorio Emanuele II, ASP di Trapani. Ha al suo attivo anche attività di docenza presso le Scuole per Infermieri professionali e la partecipazione a corsi di aggiornamento ed eventi formativi in ambito ematologico, internistico ed oncologico. Da oltre 10 anni Vincenzo Leone collabora con l’AIL, l’Associazione per la lotta alle Leucemie, ai linfomi ed al mieloma. La sua sensibilità nei confronti dei gravi problemi fisici procurati da queste particolari malattie lo portò, a 31 anni, a diventare donatore di midollo osseo.

E proprio la grande esperienza professionale e sociale in questo campo lo ha ispirato nello svolgimento appassionato delle molteplici attività svolte nell’ambito del Distretto e lo ha spinto a prodigarsi in attività di divulgazione delle tematiche legate alla donazione del midollo osseo, scelto dal Lions quale tema di studio nazionale per l’anno sociale 2015/2016. Altro importante traguardo, raggiunto grazie alle sue fruttuose e tenaci azioni a favore della donazione, è stata la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il Distretto Lions e l’ADMO Sicilia, realizzato al fine di promuovere la donazione di midollo tra gli studenti, i militari ed altre aggregazioni isolane, ottenendo un ottimo risultato in termini di sensibilizzazione e di numero di donatori.

Nell’enunciare le linee programmatiche dell’anno sociale che sta per iniziare il neogovernatore non poteva ignorare la sua naturale vocazione verso la “Cultura della Donazione”, impegnandosi a trattare ancora una volta in particolar modo le tematiche attinenti la donazione del midollo osseo. Vincenzo farà appello alla generosità, alla condivisione ed alla laboriosità dei Lions siciliani per cercare di sensibilizzarli ulteriormente e formarli in modo che tutti loro si adoperino per divulgare, nell’ambito sociale di appartenenza, la cultura della donazione, anche con strumenti che siano alla portata di chiunque, compreso chi non ha una preparazione medica specifica.

nella foto il dr. Enzo Leone Trattando questo argomento in maniera diffusa si scoprirà la rilevanza di un particolare servizio sociale che affronta la lotta alle leucemie acute, le leucemie mieloidi croniche, i linfomi aggressivi, le mielodisplasie ad alto rischio e le aplasie midollari. I pazienti affetti da questo tipo di malattie possono concretamente giovarsi della donazione del midollo osseo e delle cellule staminali di sangue periferico che sono cellule perenni in grado di autorigenerarsi.

Questo tipo di cellule viene prelevato dal donatore con metodiche che consentono di operare in regime di massima sicurezza e permettono al paziente che le riceve con altrettanta sicurezza la rigenerazione del midollo osseo, organo deputato alla produzione dei globuli rossi (che trasportano l’ossigeno ai tessuti), delle piastrine (che hanno funzione antiemorragica) dei granulociti (che combattono le infezioni da batteri). Una delle remore alla diffusione della donazione di midollo osseo può essere il timore che allarma il donatore sulla procedura del prelievo.

Allora risulta utile divulgare anche le metodiche cliniche legate all’atto del donare. L’aspirante donatore può proporsi ad un’età rigorosamente definita tra i 18 ed i 45 anni. Esso viene scelto in base a parametri di idoneità molto rigorosi, accertati tramite degli esami clinici, superati i quali, il soggetto che si propone diventa “potenziale donatore”. Nei centri medici idonei il donatore manifesta le sue intenzioni durante un colloquio; quindi viene accertata l’assoluta mancanza di patologie ed i suoi dati genetici vengono inseriti in un registro mondiale in cui i soggetti donanti vengono classificati per nazione e regione di appartenenza.

Nel momento in cui, in qualunque parte del mondo, un paziente risulti compatibile con i dati genetici del potenziale donatore, questi viene chiamato a sostenere esami di 2° livello, superati i quali esprime un ulteriore assenso al prelievo; solo allora si procede alla donazione vera e propria. In anestesia generale, al donatore viene aspirata una certa quantità di sangue midollare (circa 600/700 millilitri) prelevandolo dalle creste iliache; l’intera operazione dura circa ¾ d’ora. L’unico rischio concreto è rappresentato da quello generico dell’anestesia.

Il midollo osseo viaggia nel mondo criopreservato. Il cosiddetto “trapianto” per il ricevente non differisce da una semplice trasfusione in quanto le cellule estratte dal midollo vengono impiantate per via endovenosa. Si resta donatori attivi fino al compimento dei 55 anni. La probabilità di trovare un donatore compatibile è di 1 soggetto su centomila. E’ ovvio che più sono i potenziali donatori e più ci sono probabilità di riuscire a salvare la vita ad un paziente che abbia un patrimonio genetico compatibile con uno dei potenziali donatori identificati e classificati; il cui numero risulta in costante crescita; ma si tratta di un incremento troppo lento, considerando anche la quota dei donatori che annualmente escono dal registro per motivi di età o di inidoneità acquisita.

In Europa sono considerate ai primi posti tra le nazioni virtuose la Germania ed alcune nazioni dell’Est europeo. In Italia nel corso degli ultimi 14 anni c’è stato un incremento di meno di 50.000 potenziali donatori; rapportando i donatori ai pazienti che necessitano di un trapianto nella nostra nazione dovremmo avere il triplo dei donatori. Tra le regioni la Sicilia è al penultimo posto. Ecco perché Vincenzo Leone sosterrà un impegno particolare nel promuovere la donazione del midollo osseo e si attiverà, anche nello svolgimento del suo importante incarico, per una maggiore diffusione della cultura della donazione in tutto il territorio isolano, soprattutto nelle scuole, perché i giovani siciliani prendano sempre più coscienza di quanto sia rilevante la trattazione di questo tema di interesse generale.

  Antonio Colaci Redattore distrettuale Lions Club

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