Tutti sull’Antica Trasversale Sicula: camminatori da diverse parti del mondo in viaggio da Mozia a Camarina

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Ottobre 2019 10:40
Tutti sull’Antica Trasversale Sicula: camminatori da diverse parti del mondo in viaggio da Mozia a Camarina

MARSALA: Il percorso più antico della Sicilia rivive ancora una volta. Partiti ieri 4 ottobre dallo Stagnone di Marsala, i pellegrini sono ufficialmente in cammino lungo l’Antica Trasversale Sicula. Un tuffo nel cuore della Sicilia alla scoperta delle bellezze della storia, della natura, ma anche di una spiritualità interiore. Ad unirsi a questo entusiasmante viaggio, lungo 44 giorni, escursionisti e camminatori provenienti da Venezuela, Francia, Belgio, Inghilterra e numerosi italiani del Veneto, della Lombardia, del Molise, della Toscana, della Basilicata, della Sardegna e di ogni provincia siciliana.

Oggi, a Trapani, seconda tappa del cammino, si unirà al gruppo Roberto Gorini, il “viandante di Emergency” con la passione per le camminate. Attualmente sono quarantacinque i pellegrini in viaggio, accomunati dalla voglia di ripercorrere a piedi tante strade antiche, capillari e aorte della Sicilia unite nell’Antica Trasversale Sicula, di condividere assieme la fatica della strada, lo spostarsi di giorno in giorno da una tappa all’altra. Si ricrea la magia del cammino che nasce nel gruppo che partecipa al pellegrinaggio, nella conoscenza di persone e luoghi prima ignoti, come pure gli imprevisti e le difficoltà che possono capitare.

Ad attendere i camminatori lungo le 7 province siciliane, ancora una volta, ci saranno le Amministrazioni Comunali, numerose associazioni locali e Pro Loco dell’Unpli Nazionale, che cureranno l’accoglienza e accompagneranno i pionieri della Trasversale alla scoperta delle tradizioni culinarie, dei musei e delle bellezze dei centri storici, dei punti di interesse materiali ed immateriali del proprio territorio. Uno degli obbiettivi del cammino è proprio quello di concorrere alla salvaguardia del patrimonio culturale isolano e, soprattutto, dei siti archeologici siciliani che fanno del paesaggio un unicum dal valore inestimabile.

Il pensiero dei trasversali anche quest’anno è rivolto all’ambiente e alla sua salvaguardia. Tra i vari obbiettivi, una campagna di diffusione del progetto “Plastic free” e l’adozione simbolica di un albero a cui la comunità è legata. Ed ancora, grazie alla collaborazione con Biocity e nell’ambito dell’Azione C2 del progetto The Green Link, lungo il tracciato verranno messe a dimora delle palme nane con l’aiuto del Cocoon, un dispositivo sperimentale biodegradabile che migliora le capacità di attecchimento per il ripristino delle aree desertificate.

Un cammino dedicato a tutti, giovani e meno giovani, ma soprattutto ai più curiosi che vogliono conoscere nel profondo la tradizione siciliana, quella genuina dell’entroterra. Tra le novità di quest’anno del cammino, la versione ciclabile del percorso già tracciato e mappato. Per visionare in tempo reale la posizione dei Camminatori, nonché la georeferenziazione delle tappe, dei luoghi di interesse turistico, dei punti di sosta e di tutte le aree archeologiche che verranno attraversate è possibile collegarsi all’infrastruttura informatica del LabGIS dell’Osservatorio Turistico Labgis: https://osservatorioturistico.sicilia.it/geoportale/ Tutti coloro che volessero prendere parte al cammino possono inviare una mail all’indirizzo trasversalesicula@gmail.com.

*** LA STORIA ED IL TRACCIATO L’evento s’inserisce in un progetto ben più ampio di recupero e di valorizzazione socio-economica di un antico tracciato individuato seguendo gli studi degli archeologi Biagio Pace (tra i fondatori, nello scorso secolo della scuola di Topografia Antica italiana e ordinario de «La Sapienza» Università di Roma) e Giovanni Uggeri (professore emerito della stessa Università) che hanno individuato un reticolo di Trasversali Sicule almeno del periodo greco che collegavano Camarina alle principali città greche, indigene e puniche della Sicilia orientale e occidentale.

Il percorso è stato studiato e ritracciato tra il 2016 ed il 2017 da un gruppo di archeologi e appassionati camminatori che lo ha ripercorso, mappato e geo-referenziato grazie alla collaborazione con il LabGIS dell’Osservatorio Turistico Regionale Siciliano, individuando i principali punti d’interesse turistico. Questo cammino è forse uno dei pochi al mondo che colleghi così tanti siti d’inestimabile valore: Camarina, Pantalica, Akrai, Palikè, Morgantina, il lago di Pergusa e la Rocca di Cerere, Entella, Hippana, Mokarta, Segesta e Mozia.

Ma non solo: la Trasversale ha rivelato ai pionieri che l’hanno ripercorsa tutte le complessità dei suoi paesaggi e le molteplicità dei suoi dialetti, lingue e tradizioni culturali e produttive, quest’ultime magnificamente espresse nella varietà e qualità dei prodotti e della cucina locale. IL PERCORSO IN PROVINCIA DI TRAPANI Ogni anno il 4 ottobre, dall’isola di San Pantaleo sede dell’antica città fenicia di Mozia, parte ufficialmente il cammino: attraversata la laguna dello Stagnone si andrà in direzione Paceco e percorrendo l’andamento della via Valeria, adattata alle esigenze del cammino, e si raggiungerà la città di Trapani (5 ottobre).

Da qui si andrà in direzione Dattilo, e si raggiungerà il Borgo di Bruca a Buseto Palizzolo (6 ottobre). Il giorno successivo e si arriverà alle Terme Segestane salutari pozze sulfuree mitologicamente legate ad Eracle. D’obbligo la visita al Bosco Angimbè (7 ottobre) che nei suoi 212 ettari accoglie la più estesa sughereta della Sicilia occidentale e rare erbe medicinali. Tra gli sconfinati paesaggi e costoni rocciosi si farà tappa al primo parco archeologico del cammino: Segesta. A pochi chilometri la città di Calatafimi- Segesta (8 ottobre), caratterizzata dai tortuosi vicoli medievali che si snodano tra gradinate e caratteristici cortili.

Il viaggio tra la natura prosegue in direzione Vita (9 ottobre) con le sue singolari abitazioni, i portali in gesso e i murales. L’arrivo a Salemi, uno dei borghi più belli d’Italia e con tre aree archeologiche. Percorrendo parte della protostorica via dei Jenchi si raggiungerà Nuova Gibellina (10 ottobre). Da qui si proseguirà in direzione Santa Ninfa per ammirare il Museo della Preistoria, la splendida riserva di Rampinzeri e la necropoli sicana qui situata. Non mancherà la visita al cretto di Burri (11 ottobre), epicentro del Belice, per poi raggiungere la suggestiva Poggioreale Antica tra gli spettrali ruderi della città abbandonata nel ’68 e la città nuova.

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