“La sicurezza negli ambienti di lavoro è un fatto prioritario. Servono però più controlli evitando burocratismi”. Così il presidente di CIFA Trapani e responsabile UNPI Sicilia, il Dott. Gaspare Ingargiola, commenta la nuova misura della “patente a crediti” varata dal Governo italiano per contrastare il drammatico fenomeno degli incidenti sul lavoro. Dal 1° ottobre 2024 le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili saranno tenuti al possesso della cosiddetta “patente a punti” che sarà rilasciata dall’Ispettorato nazionale del Lavoro sulla base di una serie di requisiti quali: iscrizione alla Camera di Commercio industria e artigiana; adempimento degli obblighi formativi previsti dal Dlgs 81/08 e smi; il possesso del Documento unico di regolarità contributiva (DURC); il possesso del Documento di valutazione dei rischi (DVR); il possesso Documento unico di regolarità fiscale (DURF).
La patente verrà rilasciata, in formato digitale, ed avrà una dotazione iniziale di 30 crediti, da decurtare a seguito di violazioni che espongono i lavoratori ai rischi, infortuni, inabilità o morte dei lavoratori. I crediti decurtati potranno essere reintegrati con la frequenza di corsi. Per lavorare in un cantiere edile, i crediti residui sulla patente dovranno essere almeno 15. Il lavoratore autonomo o l'impresa che lavora in un cantiere edile senza la patente o con un credito inferiore a 15 punti, pagherà una sanzione amministrativa da 6mila a 12mila euro.
“La patente a punti per le imprese – sottolinea Ingargiola- rappresenta un passo avanti per aumentare la sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, con un coinvolgimento ed un’attenzione maggiore da parte delle aziende sugli obblighi previsti dalla normativa vigente. Ma sarà sufficiente il nuovo sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori? Attendiamo la pubblicazione in Gazzetta del Decreto PNRR 2024 con le novità che il Governo ha preparato per il mondo delle imprese edili e non solo, e successivamente cercheremo di supportare al meglio le nostre aziende per adempiere a questo ‘nuovo obbligo’, con la speranza –conclude Ingargiola- che tutto ciò non complichi solo la vita da un punto di vista burocratico e che possa realmente migliorare ed aumentare la sicurezza sul lavoro in questo settore”.