Sempre meno mascherine in giro, sempre meno distanze di sicurezza, sempre meno consapevolezza civica. Il risultato sì della fine di quel complesso di norme straordinarie che ci ha tenuto, con una certa dose di prepotenza, chiusi in casa perché il paese non era sufficientemente in grado sotto il profilo sanitario di reggere lo tsunami di una epidemia, ma anche le macerie di una consapevolezza civica. Sembra che davvero un cumulo di italiani creda davvero ai virus che si indeboliscono o che perdono forza.
O gli convenga crederci perché è estate. E l'estate si sa... Chiunque abbia studiato minimamente una traccia di microbiologia anche dagli appunti di "quello bravo" dovrebbe sapere che i virus perdono virulenza solo nel caso in cui è impedito loro di replicarsi liberamente. Ecco, quello che abbiamo smesso di fare. Il lockdown ci ha consegnato un paese con curva in discesa, adesso tornano focolai e paure, perché purtroppo noi italiani siamo così. "O tantu siccu o tantu saccu" diceva mia nonna.
O nulla o tutto. Senza mezze misure. Fino a ieri assistevamo alla protesta degli studenti che non volevano fare la maturità dal vivo, oggi alle discoteche e i pub assediati, con giovani senza alcuna distanza di sicurezza, senza alcuna mascherina. O tutto o nulla. O chiusi in casa per decreto o preda di una falsa libertà che ê un arbitrio stupido e fatalista. Sì, il 90% ê colpa della nostra testa "africana" che regge le regole solo se v'è una sanzione pesante e un decreto a imporle. Il nostro senso di responsabilità tornerà magari a settembre, quando vorremo "scansarci" il lavoro e l'ufficio, ma d'estate no.
È doloroso vedere il teatro Massimo con platea smontata, 200 spettatori distanziatissimi sui palchetti, e mascherine per tutti, ed invece, in provincia, spettacolini amatoriali con calca, nessuna distanza e rischi inutili. È doloroso. Molto. Vedere che i comparti ufficiali soffrono regole reali e gli irresponsabili se ne fregano. Ma il 10% della colpa lo ha, questa volta, il nostro infame sistema accademico. Sì la famosa Università in cui ormai insegnano moltissimi cattedratici cooptati o figli miracolati presuntamente bravi come i padri, o nominati politici che non hanno mai fatto un concorso o un dottorato, che alla prima occasione di diventare veline con audience e like, mizzica hanno mostrato quanto fragile sia la scienza.
Io mi ricordo ancora i comunicati stampa di chi aveva sconfitto epidemie, focolai, virus e pure Godzilla! Deliri. Gentile divenne fascista per cattedre e potere nell'Italietta fascista? Heidegger nazista per un Rettorato? Hegel fermò il divenire (che in teoria non si ferma mai) dello Spirito assoluto a Jena perchè la Prussia gli aveva conferito la cattedra più alta di filosofia? Ottimo. Non è cambiato nulla. Per una intervista a Rete4 si è disposti a spararla più grossa dell'ordinario di altra facoltà.
E così Zangrillo contro Crisanti, Goldrake contro Mazinga, e noi che alla fine scegliamo Vega o Doctor Hell, visto che i "buoni" dicono una serie di cose che l'intelletto medio comune non è in grado di filtrare e lo Stato non ha l'autorevolezza di mediare in una sola posizione, ufficiale, verosimile, che tutto un popolo intelligente e non furbo attua. Che peccato! Che inutile rischio! Giacomo Bonagiuso