Ripulita la discarica di via Vento. Merito della monnezz’art?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
26 Dicembre 2017 08:50
Ripulita la discarica di via Vento. Merito della monnezz’art?

Lavorando alacremente la vigilia ed il giorno di Natale, due squadre di operai della Dusty, hanno finalmente ripulito la discarica a cielo aperto della via Vincenzo Vento, restituendo dignità ad un sito  che era stato oggetto di abbandono indiscriminato di ogni tipo di rifiuti per oltre 20 giorni, e che aveva visto l’ultima pregevole puntata della Monezz’Art  con un albero di Natale in mezzo alla carreggiata. "L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita.

/ Vano delle scene il diletto, ove non miri a preparar l'avvenire", chi è stato almeno una volta nella sua vita a Palermo non può non aver letto e rimanere colpito da questa frase che campeggia sul frontone del Teatro Massimo, vi stupirà sapere che la frase di indubbio ed alto valore culturale, civile e sociale, non ha un padre. Dal 1897, data di inaugurazione del teatro, nei vari circoli ed ambienti culturali palermitani, la caccia all'autore si è trasformata in una sorta di gara che alla fine non ha prodotto alcun vincitore, la frase scritta da qualcuno che era in possesso di conoscenze su natura e scopi delle arti rimane attribuita ad ignoto.

Anche a Castelvetrano terra di frontiera, di eccellenze e di biechi individui, c’è un artista che continua a rimanere anonimo. Si tratta dell’autore del Monnezz’art, disciplina  che andrebbe riconosciuta e certificata, perché da diversi mesi le installazioni si susseguono grazie alla generosa disponibilità dei castelvetranesi che non fanno mai mancare l’abbondante materia prima. Gli storici dell’arte individuano la nascita di questa arte nelle campagne selinuntine, lungo un tratto del prolungamento della via Errante vecchia, in direzione Marinella , e successivamente lungo la cosiddetta strada del filo.

Cumuli di rifiuti che prendevano vita e si trasformavano, come malleabile creta, in arte da tramandare ai posteri.  A decine i turisti, arrivavano a fotografare le installazioni per tramandarne il ricordo. Poi arrivavano quei cattivoni degli operai a ripulire tutto e l’arte sfioriva. Per fortuna i generosi castelvetranesi riportavano la materia prima liberandosi anche degli oggetti più cari pur di fornire la monnezza e di nuovo qualcuno ripuliva. Poi gli autori della monnezz’art decisero di spostarsi in città, perché stranamente i solerti cittadini avevano deciso di rendere più comoda la vita a questi artisti.

Perché fare fatica ad abbandonare i rifiuti in campagna quando si possono accumulare nel centro città? La geniale pensata fornì tonnellate di materiale agli artisti che si esibirono prima in via Giovanni Caracci con uno spartitraffico in pura monnezza che era uno spettacolo e poi con lo splendido albero di natale in pura monnezza castelvetranese che voleva essere un pregiato addobbo per il triste Natale castelevetranese. Ma in entrambi casi, gli articoli giornalistici e le foto sui social fecero si che quelle opere d’arte l’indomani mattina venissero smontate.  Ed il dubbio rimane , visto che indizi fanno una prova, ma non è che bisognerà chiedere gli straordinari a questi artisti per liberare il paese dalla spazzatura?

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