Nell'aula del Tribunale di Trapani, il processo Artemisia ha visto la pubblica accusa richiedere condanne significative per gli imputati: Giovanni Lo Sciuto: 14 anni; Paolo Genco: 9 anni; Felice Errante: 6 anni.
Il processo Artemisia ha portato alla sbarra politici, funzionari pubblici e membri delle forze dell'ordine, accusati di aver costruito un sistema di corruzione radicato nel trapanese.
Giovanni Lo Sciuto. Principale imputato, viene descritto come un politico capace di manipolare il consenso attraverso la corruzione. Ha ricoperto ruoli di consigliere e assessore comunale, arrivando all'Assemblea Regionale Siciliana (2012-2017), dove è stato membro della Commissione Antimafia.
Secondo l'accusa, Lo Sciuto e Paolo Genco avrebbero stretto un patto: Lo Sciuto garantiva fondi e appoggi istituzionali, mentre Genco ricambiava con finanziamenti per le campagne elettorali e assunzioni mirate. Pressioni e minacce venivano utilizzate per contrastare chiunque si opponesse a questo sistema.
Questo processo mette in luce un presunto sistema di corruzione che avrebbe coinvolto figure di spicco nel panorama politico e amministrativo della provincia di Trapani.
Di seguito tutte le richieste di condanna:
Per Lo Sciuto sono stati chiesti 14 anni. Nove anni per l’ex re della formazione professionale Paolo Genco, otto anni per Gaspare Magro, sei anni per l’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante, sette anni per Gaspare Angileri, due anni per Maria Luisa Mortillaro, sei anni e sei mesi per Isidoro Calcara, nove anni e sei mesi per l’ex coordinatore Inps Rosario Orlando, sei anni per Tommaso Geraci, due anni e sei mesi ciascuni per Vincenzo Chiofalo, Gaspare Berlino e Luciano Perricone. Otto anni sono stati chiesti per Vincenzo Passanante, sette anni e sei mesi per Salvatore Virgilio, sette anni per Vincenzo Giammarinaro, undici anni per Salvatore Giacobbe.