PRG Castelvetrano, Italia Nostra chiede la cancellazione di un comma tecnico

E'possibile fermare lo scempio, ma l'amministrazione non può e non deve assistere in silenzio

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
02 Ottobre 2021 08:46
PRG Castelvetrano, Italia Nostra  chiede la cancellazione di un comma tecnico

Con una lettera indirizzata al sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, all’assessore all’urbanistica Nino Siculiana ed all’architetto Fontana della Soprintendenza di Trapani , L’ing Pietro Di Gregorio del presidio di Castelvetrano di Italia Nostra Onlus, ha chiesto la cancellazione del comma 3.4 dell'art.22 delle norme tecniche di attuazione del PRG di Castelvetrano.

Il P.R.G., benché scaduto, è lo strumento urbanistico che regola attualmente l’attività edificatoria di Castelvetrano. Le norme di attuazione, come evidenziato dalla sentenza del 9/3/2017 del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, relativa al ricorso nei confronti della Desi Group s.r.l. per l’immobile realizzato a Marinella di Selinunte, contengono una contraddizione (art. 22-comma 3.4) che deve essere risolta , pena un possibile danno , anche economico , per la città.

L’art. 20 delle N.T.A. stabilisce quali sono le zone destinate ad uso residenziale e individua

20.1.1.- Zona omogenea “A1”del centro storico di particolare pregio, normata da Prescrizioni Esecutive ;

20.1.2.- Zona omogenea “A2” del centro antico(Castelvetrano);

20.1.3.- Zona omogenea “A3” del centro antico (Marinella).

Tali zone ai sensi dell’art. 2 dei D.M. 1968 sono “le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi”.

Ricordiamo che ai sensi dell’Art. 1 della 70/76 “I centri storici dei comuni dell'Isola sono beni culturali, sociali ed economici da salvaguardare, conservare e recuperare mediante interventi di risanamento conservativo”;

La sentenza citata afferma in riferimento alla Zona A3: “Ora Sebbene l’art. 22.3 delle NTA sembri escludere la possibilità di intervento edilizio diretto mediante il rilascio di concessione edilizia per l’edificazione di nuove costruzioni su aree libere nel Centro Storico di Marinella di Selinunte (identico approccio vale nei riguardi della zona A2 del centro Antico n.r.) fino all’approvazione dei Piani di Recupero, limitando gli interventi diretti ammissibili alle sole ipotesi di cui alle lettere a,b,c, e d dell’art 20 legge Regionale n° 71/78 – ossia manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, coerentemente con le dichiarate finalità di preservazione dell’impianto morfologico urbano (art.

23) da attuarsi mediante Piani di Recupero del patrimonio edilizio esistente, ossia attraverso l’intervento edilizio preventivo – tuttavia, il successivo comma 3.4, prevedendo che “Nei lotti liberi, l’intervento edilizio si attua applicando i seguenti indici (…)” sembra invece consentirlo.

La rilevata contraddizione da parte del T.A.R. , a nostro parere pienamente fondata, pone l’Amministrazione Comunale nella condizione di affrontare la questione, già contestata al momento dell’approvazione in Consiglio Comunale. Ricordiamo infatti che il comma 3.4 non fu predisposto dall’Ufficio Piano, ma fu approvato attraverso un emendamento presentato in Consiglio Comunale.

Attraverso questo comma le zone A2 del Centro Antico di Castelvetrano e A3 del Centro Antico di Marinella, (in riferimento alla definizione di “Centro Antico” ci limitiamo a rilevare che non è prevista dai D.M. 1968) sono state devastate, consentendo interventi diretti di nuova edificazione nelle aree libere o per meglio dire nelle aree che si rendevano libere dopo una demolizione molto discutibile dell’antico immobile preesistente nell’area,.

Per la prima volta, dopo l’entrata in vigore del P.R.G. con il meccanismo del silenzio/assenso, è possibile fermare lo scempio compiuto in questi anni. L’Amministrazione non può e non deve assistere in silenzio. Anche per tutelare se stessa e l’intera collettività dai costi di demolizione di immobili costruiti con concessioni che dovessero risultare illegittime. Rammentiamo infatti che i costi di una demolizione dell’ecomostro di Marinella, che prima o poi dovrà essere fatta, per rispettare la sentenza del T.A.R., non gravano sul Comune di Castelvetrano solo perché l’immobile è stato confiscato per mafia e si trova attualmente nel possesso del Demanio.

In considerazione di quanto anzidetto, alla luce e nel rispetto della detta sentenza del TAR, riteniamo oltremodo opportuno che venga sottoposta al Consiglio Comunale la proposta di cancellare il comma 3.4 dell’art. 22 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. di Castelvetrano, nell’interesse di tutta la città, in attesa di un nuovo strumento urbanistico.

Ing. Pietro Di Gregorio

Italia Nostra Onlus

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza