In questo articolo ci si prende la responsabilità, pur usando un linguaggio tecnico, di informare gli utenti in merito ad un bonus di cui hanno diritto. Andiamo al punto.
Il decreto Aiuti ter (D.L. n. 144/2022) ha previsto che a partire dal mese di novembre sarà erogato un nuovo bonus, che è altro è che viene dopo quello di 200 euro stanziato in primavera, pari a 150 euro, per sostenere gli italiani nel far fronte alla spinta inflazionistica e al caro bollette causate dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica. Per il bonus 150 euro la domanda va fatta entro il 30 novembre 2022 all’INPS o agli enti gestori di appartenenza. Tuttavia, non ci sono tempi certi sulle date del pagamento che sarà effettuato dalle Casse professionali e dall’INPS in base alla propria posizione.
L’unica cosa certa è che si procederà in ordine cronologico. La nuova indennità è prevista per lavoratori dipendenti, pensionati e autonomi. In particolare, per i liberi professionisti che non hanno ancora ricevuto alcun bonus, i 150 euro del decreto Aiuti ter si vanno ad aggiungere ai 200 euro messi a disposizione nel decreto Aiuti bis, ma i potenziali 350 euro totali di incentivi sono solo per chi, nel 2021 ha dichiarato un importo non superiore ai 20 mila euro annuo. Questa è una misura che finalmente interessa anche i lavoratori autonomi che per mesi hanno atteso quali fossero le modalità attuative. Questo bonus è una forma d’indennità erogata una tantum, dall’importo netto di 150 euro che non fa reddito, non è cedibile, sequestrabile e/o pignorabile.
Il decreto Aiuti ter interessa particolarmente, oltre ai lavoratori dipendenti che si vedranno accreditato in automatico l’importo in busta paga previa dichiarazione di non essere beneficiario del bonus in quanto pensionato o perché il nucleo familiare è destinatario del reddito di cittadinanza, anche i pensionati con reddito sotto i 20 mila euro annui e i liberi professionisti. I primi che vedranno accreditarsi il nuovo bonus saranno proprio i pensionati i primi giorni del mese di novembre. Per i liberi professionisti che non hanno ancora ricevuto alcun bonus, i 150 euro del decreto Aiuti ter si vanno ad aggiungere ai 200 euro messi a disposizione nel decreto aiuti bis, ma i potenziali 350 euro totali di incentivi sono solo per chi, nel 2021 ha dichiarato un importo non superiore ai 20 mila euro annuo.
Con riferimento al requisito reddituale di 20.000 euro previsto per il bonus 150 euro, tale reddito deve essere considerato al netto di contributi previdenziali ed assistenziali. Dal calcolo devono escludersi - i trattamenti di fine rapporto comunque denominati; - il reddito della casa di abitazione; - le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata. L l’INPS, con la circolare nr. 103/2022 chiarisce che per verificare tale requisito reddituale è sufficiente controllare la voce del reddito complessivo, come rilevato nel modello “Redditi Persone fisiche 2022”, dato dalla sommatoria di redditi contenuta nel quadro RN, rigo RN1 colonna 1, al netto dei contributi previdenziali obbligatori e del reddito fondiario dell’abitazione principale.
Il modulo per presentare domanda è disponibile accedendo al sito web www.inps.it, seguendo il percorso “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”; una volta autenticati sarà necessario selezionare la categoria di appartenenza. l'INPS sottolinea infine che per l’accertamento della sussistenza dei requisiti oggetto di dichiarazione, l'INPS procederà alla successiva verifica anche per il tramite dell’Agenzia delle Entrate.
Le risorse a disposizione erano inferiori rispetto al precedente decreto. Il Governo Draghi ha pertanto dovuto restringere al massimo la platea dei beneficiari riducendoli alle persone maggiormente in difficoltà, infatti si stima che la platea interessata sia di 22 milioni di persone. La domanda va fatta entro il 30 novembre 2022 all’INPS o agli enti gestori di appartenenza. Nel frattempo, il nuovo Governo parla già di un decreto Aiuti quater che potrebbe prorogare il bonus di 150 euro per un altro mese per le medesime categorie agevolate dai precedenti decreti: - lavoratori dipendenti; - pensionati; - percettori redditi di cittadinanza; - percettori NASPI, disoccupazione agricola e altre prestazioni INPS; - lavoratori autonomi (con o senza partita IVA); - lavoratori stagionali e dello spettacolo; - titolari di rapporto di lavoro co.co.co.; - lavoratori Sport e Salute; - colf e badanti; - dottorandi e assegnisti; - incaricati alle vendite.
Maria Elena Bianco