Nel 2018 sorgono i “Settesoli” di Giuseppe Bursi

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
28 Dicembre 2017 16:02
Nel 2018 sorgono i “Settesoli” di Giuseppe Bursi

Finita l'era Vito Varvaro (manager palermitano) alla guida della più  grande cooperativa vitivinicola del Sud Italia, la "Settesoli" (quella per intenderci che avrebbe dovuto pensare al "sostegno" del Parco Archeologico di Selinunte, più precisamente il tempio C, tramite la donazione di 10 centesimi per ogni bottiglia venduta) passa sotto la guida del menfitano Giuseppe Bursi, sessantenne dirigente dell’assessorato regionale all’Agricoltura.

La Cantina Settesoli, fondata nel 1958 a Menfi, ha in dote  6.000 ettari di terreni e 2.000 soci, è presente sul mercato nazionale ed internazionale con vari marchi nei migliori supermercati (a parte il Settesoli, il Madrarossa e il Inycon) e coinvolge circa 5mila famiglie del territorio, pari a circa il 70%, una realtà quindi fondamentale per l'economia del territorio. Fondamentale e non facile da gestire visti i tempi. Ecco quindi che si acuiscono i problemi di varia natura, ecco che le magagne iniziano a fuoriuscire, ecco che i soci scelgono il cambiamento.

Una gestione, quella appena conclusasi, che ha suscitato parecchi mugugni. Secondo gli agricoltori aderenti alla cooperativa sono stati giudicati imperdonabili alcuni errori, su tutti il non aver combattuto a sufficienza per i prezzi delle uve al quintale. Un esempio il Fiano (vitigno a bacca bianca di origine avellinese che ben si è adattato alla terra di Sicilia.), vino di colore giallo paglierino, secco al palato ma con un’armonia tutta sua e particolare,  i cui prezzi sono scesi da 77 euro a 50 euro e solo nell’ultimo anno sono tornate a 60 euro a quintale.

Prendendo in considerazione il bilancio 2016, non certo confortante, è possibile notare come il fatturato sia sceso a 45,194 milioni a fronte degli oltre 48 milioni del 2015. A tutto ciò poi si va a sommare la recente vendemmia che è stata ben al di sotto delle aspettative. Certo ci si augura che la situazione migliori quanto prima. Ponendomi nei panni di un aderente alla cooperativa mi chiederei, però: "Siamo sicuri che il "nuovo" sia meglio? Il "nuovo" in fondo era dirigente all'assessorato regionale dell'Agricoltura e il settore è andato via via peggiorando..."

Elena Manzini

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