Fabrizia Vazzana co-traduttrice per Adelphi della raccolta “Un uomo inutile”

La giovane mazarese ha collaborato con il prof. Bellingeri all’opera sul grande scrittore turco Sait Faik Abasıyanık

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
23 Maggio 2021 19:16
Fabrizia Vazzana co-traduttrice per Adelphi della raccolta “Un uomo inutile”

E’ uscita nei giorni scorsi, per la casa editrice Adelphi, la versione italiana della raccolta dei racconti di Sait Faik Abasıyanık, importante scrittore turco del ‘900. L’opera, dal titolo “Un uomo inutile”, è stata possibile grazie anche alla traduzione di Giampiero Bellingeri e Fabrizia Vazzana.

Il prof. Bellingeri, già docente di lingua e letteratura turca all’Università Ca’ Foscari di Venezia, eminente traduttore di narrativa e poesia turca (ha ricevuto premi come il Premio Speciale del Ministero dei Beni Culturali per la traduzione), ha voluto per la pubblicazione in italiano della raccolta di Abasıyanık (1906-1954) la collaborazione di Fabrizia Vazzana, sua allieva, originaria di Mazara del Vallo.

Fabrizia Vazzana si è laureata nel 2019 in Lingue e Civiltà dell’Asia e dell’Africa Mediterranea all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia con una tesi intitolata “I racconti di Margosyan. Memorie di un infedele” il cui correlatore è stato proprio Giampiero Bellingeri. Fabrizia è appassionata studiosa della lingua e della cultura turca; ha vissuto parte della sua esperienza universitaria in Turchia.

Abbiamo contattato, complimentandoci, la stessa dott.ssa Vazzana (in foto di copertina con una copia della raccolta “Un uomo inutile”) la quale ha così commentato l’importante collaborazione per la pubblicazione a cura di Adelphi: “Il 20 marzo di due anni fa passeggiavo in fondamenta delle Zattere, uno dei miei luoghi preferiti di Venezia, quando ho ricevuto la telefonata della casa editrice Adelphi: mi proponevano di tradurre i racconti di Sait Faik insieme al professore Bellingeri, che aveva suggerito il mio nome.

È stata un’emozione indimenticabile. Mi ero laureata appena un giorno prima. Lo considero uno dei più grandi regali che abbia mai ricevuto. Sait Faik era un flâneur: abitava su un’isoletta di fronte a Istanbul e scriveva scene di vita quotidiana, ricordi, paure, amori, lunghe riflessioni e grandi bevute con amici talvolta immaginari. Tradurre è stata un’esperienza nuova, unica, totalizzante: anche quando non ero alla scrivania, cercavo nelle conversazioni, nei discorsi della gente, negli sguardi dei passanti, nei libri, nei film, la forma migliore per esprimere nella nostra lingua i pensieri dello scrittore a cui ho “giurato fedeltà”, per trasportare con cura ogni sua impressione, dettaglio, sfumatura, attraverso le parole giuste per “dire quasi la stessa cosa”! (cit. Umberto Eco).

Un illuminante ritratto di  Sait Faik Abasiyanik è fornito dalla postfazione di “Un uomo inutile” ad opera dello stesso prof. Bellingeri e pubblicata, su gentile concessione della casa editrice Adelphi, sulla rivista online Kaleydoskop con il seguente link: https://kaleydoskop.it/scritture/sait-faik-e-letica-della-passione/

Francesco Mezzapelle 

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