Dalle teste di gambero rosso una preziosa colatura. L’idea di 2 giovani mazaresi

Giuseppe Gaudioso e Maria Chiara Valdemone brevettano processo che trasforma lo scarto in un nuovo prodotto alimentare

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
06 Settembre 2021 08:56
Dalle teste di gambero rosso una preziosa colatura. L’idea di 2 giovani mazaresi

La “colatura di gambero”. Questa l’idea che hanno avuto Giuseppe Gaudioso e Maria Chiara Valdemone, giovani imprenditori di 35 e 29 anni di Mazara del Vallo. Entrambi accomunati dalla passione per il proprio territorio e sensibili ai temi del riuso e dell’economia circolare, hanno brevettato un nuovo processo che consiste nel riutilizzo degli scarti ittici, nello specifico del gambero rosso (scientificamente noto come Aristaeomorpha foliacea), prodotto ittico spesso oggetto del contenzioso storico relativo alle zone di pesca fra la marineria di Mazara del Vallo ed i Paesi nordafricani le cui motovedette negli ultimi decenni sono state protagoniste di numerosi casi di sequestri di pescherecci e di aggressioni a colpi di mitragliatrici. Giuseppe e Maria Chiara nel 2019 intraprendono il loro progetto intitolandolo “Lalaina”, dal nome di un amico conosciuto in Madagascar e molto attento all'ambiente.

Giuseppe e Maria Chiara (in foto nella kasbah di Mazara del Vallo) hanno raccontato la nascita della “colatura di gambero”: “Oggi ci troviamo di fronte a un numero sempre crescente di consumatori che richiedono prodotti sostenibili e aziende che cercano innovazione. L’idea è nata dalla grande quantità di scarto emesso dalle aziende ittiche che, al fine di realizzare prodotti commerciali, inevitabilmente generano enormi quantità di teste del gambero che regolarmente vengono gettate e smaltite come rifiuto speciale. Questo –hanno spiegato Gaudioso e Valdemone- implica notevoli costi economici e ambientali.

Il processo è una valida alternativa allo smaltimento poiché riesce trasformare lo scarto del gambero in risorsa attraverso il suo riutilizzo e il reinserimento nel ciclo produttivo, quindi nessun costo di smaltimento da sostenere, ma una nuova risorsa da cui trarre profitto. Infatti, gli scarti del gambero vengono recuperati, lottizzati e rigenerati dando vita ad un nuovo prodotto alimentare sostenibile. Il nostro brevetto si rivolge sia alle aziende ittiche sia alle aziende di trasformazione che vogliono intraprendere una nuova strategia di gestione ed ottenere vantaggi competitivi e risultati economici.

Attraverso questo prodotto rivoluzionario e a basso costo produttivo ci impegniamo –hanno sottolineato- a portare pratiche sostenibili nell'industria ittica e cerchiamo di trasmettere i valori d’impresa etica e sostenibile per dare nuovo valore a ciò che troppo spesso viene considerato solo uno scarto”.

Infine i due giovani imprenditori ci hanno parlato delle caratteristiche e dell’utilizzo della “colatura di gambero” in cucina: “è un prodotto caratterizzato dal colore arancione e dal sapore delicato poichè è lasciato al naturale senza alcuna aggiunta di sale. La colatura di gambero può essere commercializzata in bottigliette su scaffale il che permette una logistica più fluida, senza seguire la catena del freddo. E’ un prodotto accessibile a tutti i tipi di clientela sia per il prezzo contenuto sia per il suo utilizzo in cucina facile da abbinare a primi piatti, bruschette e secondi di pesce”.

Francesco Mezzapelle

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