Mazara, pesca, si è spento Matteo Giacalone “tedescu”, il pioniere del commercio internazionale del pesce

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
12 Aprile 2020 08:28
Mazara, pesca, si è spento Matteo Giacalone “tedescu”, il pioniere del commercio internazionale del pesce

Sarà un Pasqua molto triste per la marineria mazarese e non solo per grave crisi acuita dall’emergenza coronavirus ma anche per la scomparsa di Matteo Giacalone, personaggio che ha contribuito a determinare la grandezza della pesca di Mazara del Vallo. Venerdì sera infatti si è spento, all’età di 81 anni. Matteo Giacalone era conosciuto in Città come Matte’ “u’ tedescu”, una ‘ngiuria (come tantissime altre affibbiate negli ambienti della “marina” per distinguere le famiglie che portavano cognomi molto diffusi in Città: Asaro, Giacalone, Gancitano etc.) per via dei suoi tratti somatici, molti simili ai teutonici, e per la sua rigorosità.

Matteo Giacalone, facente parte di una famiglia già da generazioni impegnata nella pesca, era partito dal nulla, a metà dagli anni ’60, da semplice “rigattiere” di pesce, insieme al fratello Vito, aveva iniziato la sua scesa grazie ad una grande lungimiranza, abnegazione sul lavoro e capacità relazionali che lo hanno portato a viaggiare per aprire nuovi mercati. (in foto collage di copertina da sx Matteo Giacalone nel suo ufficio; a dx Matteo da giovane e alle sue spalle il fratello Vito).

Siamo agli inizia degli anni ’70, la marineria di Mazara del Vallo era in pieno sviluppo industriale. Matteo Giacalone  fu il pioniere del commercio di pesce a grosso livello, scoprì dei nuovi mercati nazionali, vedi ad esempio quello ligure, ma a lui si deve l’apertura del grande mercato della Spagna per comparto pesca mazarese, portando il gambero rosa e bianco ad essere molto ricercato dai commercianti iberici (il mercato del gambero rosso ancora non esisteva, soltanto agli inizi del 2000 comincia ad essere richiesto il rinomato crostaceo pescato, quasi esclusivamente, dai pescherecci di Mazara del Vallo nei profondi fondali sabbiosi di levante e ponente).

Ma non Spagna, Giacalone, che viaggiava molto, scoprì altri mercati anche per l’importazione di pesce, vedi ad esempio Marocco e Turchia. Così pian piano crebbe la sua azienda di commercio e trasformazione che, al culmine della sua potenza, arrivò a fatturare decine di miliardi delle vecchie lire. Il “Tedesco” riuscì a “controllare” la produzione di circa un terzo della flotta peschereccia mazarese che a metà anni novanta contava circa trecento imbarcazioni d’altura. Fu proprietario di pescherecci, alcuni di questi operavano in Paesi dell’Africa atlantica, altri nel Mediterraneo.

Nonostante questa ricchezza e l’apparente ruvidezza Matteo Giacalone si dimostra molto benevolo anche con i molti debitori, comprovate le sue qualità umane oltre che professionali. Purtroppo un brutto incidente di percorso provocherà una forte contrazione della sua attività. A metà del duemila una grossissima partita di pesce proveniente dalla Guinea Conakry, Paese nel quale Giacalone operava con sue imbarcazioni fu bloccato dalle autorità doganali a causa dell’interruzione delle autorizzazione sanitarie ai prodotti provenienti dal Paese africano; Giacalone fu vittima di una controversia internazionale.

Matteo non si perdette d’animo cominciò a scrivere a diverse autorità nazionali ed internazionali  per far valere le sue ragioni. Contemporaneamente ripartì a testa bassa per risollevarsi. Fece parte del consiglio direttivo del Distretto industriale della Pesca fondato nel 2006 da Giovanni Tumbiolo. Importanti alcune dichiarazioni, raccolte anche dai media nazionali, di Giacalone sul mercato del gambero e sulla cosiddetta “guerra del pesce” avendo subito il sequestro di qualche suo peschereccio da parte delle autorità nordafricane.

Era interessante ascoltare i suoi racconti ed il suo punto di vista relativo alle più importanti problematiche del mondo della pesca; Giacalone al contrario di molti suoi “colleghi” non volle mai entrare, neanche all’apice della sua carriera, in politica nonostante avesse ottimi contatti, sia a destra che a sinistra. Negli ultimi anni Matteo Giacalone non godeva più di buona salute. Si era ammalato gravemente alcuni mesi fa fino al decesso avvenuto nella serata del 10 aprile. Ieri mattina si è svolta la cerimonia funebre, officiata da don Edoardo Bonacasa in forma ridotta, causa disposizioni anti covid-19, davanti la Cattedrale, alla presenza di pochi familiari; in tempi normali sarebbero stati numerosi, fra parenti, collaboratori e amici a portare il loro ultimo saluto a Matteo Giacalone.

La notizia della sua  morte ha infatti destato molta commozione in Città dove era conosciutissimo ed apprezzato; molti i messaggi di cordoglio pervenuti, soprattutto attraverso i social,  alla famiglia ed in particolare al suo unico figlio, Francesco. Dalla redazione di Primapaginamazara, ed in particolare dal sottoscritto, le più sentite condoglianze alle famiglia Giacalone. Francesco Mezzapelle  

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