L’elzeviro di Bonagiuso: Salvini, i barconi e la lega del sud

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
01 Agosto 2020 09:28
L’elzeviro di Bonagiuso: Salvini, i barconi e la lega del sud

Il fatto storico e politico è questo.  Matteo Salvini ha usato come capri espiatori i disperati sulle navi, affinché - nel suo immaginario disumano - si capisse (chi?) che se arrivi in Italia ti lasciamo a mollo a soffrire prima naturalmente di sbarcarti. Complici colpevoli sono stati i Cinque Stelle, che hanno avallato, per una chiara predominanza destrorsa e una pari inclinazione al potere, iniziative degne di un paese incivile. "Noi siamo l'Italia" mi pare  tuonò Renzi nell'aula del Senato.

E varrebbe ricordarlo più spesso che cosa significa questo patriottismo. Arte, cultura, accoglienza e solidarietà. Non certamente violenza. Lasciare gente con nome e cognome e un brandello di vita su una nave, è una specie di tortura extra legem, un considerare la carne umana a chilo, una anomalia della dignità che solo i frustrati animaleschi e senza alcuna dignità di diritto possono considerare esemplare. Come se un poliziotto spaccasse la faccia ad un manifestante per far capire a tutti gli altri che questo è quello che accadrà a possibili facinorosi.

Punirne uno per educarne mille. Un motto brigatista. Quando gambizzavano a caso, così da "avvisare" una intera categoria. Un po' come i processi proletari che funestarono l'Italia negli anni 70. La logica storica è questa. E un pezzo di Italia pensa che sia legittimo. "Accussì li capisciunu chi ccá un c'hannu a veniri" direbbero i leghisti siculi, oggi appoggiati da Diventerà Bellissima (quando?). Lo capiscono chi? Così come? E perché poi? Se quando avevamo le pezze al culo andavamo in Svizzera o a Nuova York proprio noi meridionali? Il fatto storico e politico, dunque, è questo.

E tradisce un modo di pensare efferato. Lasciare in agonia un gruppo di persone (chi sono che importa?) per: - scoraggiare altre - dar segnali all'Europa - scaldare i followers - acquisire consenso della parte acefala e bestiale della nazione. Questo il dato. E se non si corre ad un rimedio più serio della chiacchiera, continueremo a premiare un modello ferino che presto ci porterà ad un odio divampante. E quando l'odio divampa si giunge al ferro e al fuoco. Odiare è un ottimo ammortizzatore sociale, perché offre al medio sventurato, un altro su cui riversare rabbia e frustrazione: violenza insomma.

Ma il problema siamo noi. Le nostre miserie. Le nostre frustrazioni. La nostra maledetta scarsa autostima. E in questo orribile vuoto che alligna l'odio. Che è gratis, non costa niente e ci fa sentire gregge diretto da un capitano davvero disumano. Giacomo Bonagiuso

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