Le immagini del naufragio di Cutro, una ferita che non si può rimarginare

Continua la collaborazione con il Key Club Palmosa Civitas con il toccante contributo del presidente Mauro Catalanotto

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
09 Marzo 2023 18:00
Le immagini del naufragio di Cutro, una ferita che non si può rimarginare

Immagini che non avremmo mai voluto vedere, quelle che ci giungono da Cutro, alla cui costa, nella sera tra il 25 e il 26 Febbraio, è avvenuto il terribile naufragio che conta ben 71 vittime tra cui 16 minorenni. E mentre l’Italia guarda attonita all’accaduto si riaccende bruscamente il dibattito politico sull’eterno tema incompiuto dell’immigrazione. Molti si chiedono cosa si sarebbe potuto fare per salvare quelle vite, troppo spesso strumentalizzate in questi ultimi giorni da chi cerca di trarne consenso elettorale.

Domanda legittima, se non fosse che per darne una risposta si usino argomentazioni tendenti al curare piuttosto che al prevenire, quando è facile rendersi conto di come il trattamento del problema di fondo sia basato sulla prevenzione. Un atteggiamento forse giustificato dal fatto che allo stato attuale non ci sia un piano concreto per gestire gli arrivi, magari in accordo con l’Europa, che da anni ci abbandona a noi stessi non concedendo il minimo supporto ad un sistema che sta collassando. Lo dimostrano i numeri: nel 2022 l’Italia ha accolto quasi 100.000 immigrati tra regolari e irregolari, mentre la moralista Francia di Macron, maestra dell’Unione Europea, e la progressista Germania social-democratica di Scholz, insieme, non arrivano a 200.

È evidente che qualcosa non va, ma nessuno dei potentati di Bruxelles se ne accorge, e non si accorgono neanche di ciò che passa quella povera gente in fuga da guerre, terremoti, fame e sete, usata e maltrattata da scafisti senza scrupoli intenti a lucrare sulla loro disperazione, e finanziati da alcuni di coloro che in Italia spesso predicano in difesa dei loro diritti facendo buon viso a cattivo gioco. Comunque vada regnerà sempre la confusione quando si parla di immigrazione, ma in questo clima di incertezza a farci da guida verso la strada giusta sono le parole di Papa Francesco che durante l’ultimo Angelus ha chiesto di fermare i trafficanti di esseri umani e impedire che questi “viaggi della speranza si trasformino in viaggi della morte”, pregando affinché la popolazione impari a “capire” e a “piangere”.

*Mauro Thay Catalanotto**

Presidente Key Club Palmosa Civitas*

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