La vera storia dell'ospedale di Castelvetrano e del Belice

Franco Messina di Orgoglio castelvetranese non le manda a dire

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
13 Luglio 2022 13:44
La vera storia dell'ospedale di Castelvetrano e del Belice

Diciamola la verità!

Una volta e per tutte!Razza, Musumeci, Damiani, Zappala’ hanno eseguito una sentenza a morte di un intero ospedale di cinque piani di oltre 22.000 metri quadrati costato ben oltre 75 miliardi di lire, inserito in una cittadella sanitaria di oltre 48.000 metri quadrati con annessa pista di elisoccorso abilitata al volo notturno, con parcheggio interno e edifici del distretto sanitario dell’Asp di Trapani.Ma ciò che è più grave è che lo hanno fatto deliberatamente con una strategia di annientamento che parte da lontano (2010 chiusura dell’Abele Aiello per carenza di sicurezza) per favorire clientelarmente altre strutture sanitarie costiere tutte DEA, a discapito dell’unico ospedale di base di Castelvetrano nel Belice, trasformato in carcassa.Quello che è ancora più grave è la strategia utilizzata per destabilizzare nel tempo l’ospedale, con la chiusura dei rubinetti vitali, depotenziando a poco a poco i servizi sanitari essenziali, omettendo i riposizionamenti di personale medico e infermieristico anzi, trasferendo maestranze e trincerandosi poi dietro la carenza dei medici che non partecipano ai rari concorsi dell’Asp.Il piano territoriale regionale del 2019 ha sfondato una porta già quasi abbattuta dalla pervicace strategia di silente annientamento e ha condotto l’ospedale di Castelvetrano a una generalizzata declassificazione dei maggiori reparti da Unità Complesse a Semplici, lasciando Complesse solo Pronto Soccorso, Cardiologia e Medicina (adesso solo con tre medici e oggetto di tardiva denuncia dei sindacati).Per tutti gli altri reparti l’Asp adopera l’uso della eutanasia a favore dei DEA di nuova istituzione che hanno bisogno dei reparti migliori e li strappano a Castelvetrano che non ha politici in paradiso e non riesce a difendere il proprio ospedale, neppure con la via istituzionale dei sindaci adesso silenti.In fondo la Direzione strategica dell’Asp è unica e quindi appare legittimo trasferire i letti di una ortopedia già segnata da un destino ineluttabile e che reggerà ben poco alle cure di medici che operano un paio di volte a settimana e che presto torneranno alle loro originarie assegnazioni di organico, decretando la definitiva chiusura del reparto (ma di ciò neppure i tardivi sindacati si stanno avvenendo).Per non parlare dello scippo più grave e assurdo che è stato perpetrato ai danni del Punto Nascite e del reparto di Pediatria che, per risolvere un asserito problema di sicurezza di altro ospedale, anzicchè trasferire a Castelvetrano le partorienti in luogo sicuro –così come era stato disposto-, dopo un ora si preferisce trasferire un intero piano ospedaliero, le cullette termiche, le attrezzature elettromedicali, i ginecologi, i pediatri, gli infermieri a Mazara.Temporaneamente da oltre un anno, da aprile 2021 ad oggi.E nonostante una timida risoluzione della VI^ Commissione regionale Sanità che ha sollecitato la Giunta Musumeci ad impegnarsi per il potenziamento dell’ospedale di Castelvetrano che si pone geograficamente a servizio dei 100.000 utenti dell’intera sismica Valle del Belice, si persegue pervicacemente nella devastazione del nostro ospedale.L’avranno vinta così Massimo Russo, Nicola Cristaldi, i politici mazaresi di ogni estrazione da Scilla a Cariddi e a tutte le stelle cadenti di origine locale, ma soprattutto a Musumeci e ai suoi assessori regionali, da Razza a Turano che si sono spartiti il territorio siciliano.L’ultima iniziativa dell’unica realtà che per oltre quattro anni si è battuta contro questa strategia è quella della costituzione della Rete dei Comitati per la Salute di Sicilia, alla quale il Comitato civico Orgoglio Castelvetranese Belicino ha partecipato e contribuito a vitalizzare.Nel silenzio assordante della politica locale e, da oltre un anno, di tutti i sindaci della Valle del Belice, la cui via istituzionale per la tutela del diritto alla salute dei propri cittadini, si è infranta sinora in un totale e ingiustificabile fallimento, forse voluto a bella posta da chi nelle prossime elezioni regionali spera improvvisamente di ergersi a salvatore della sanità nel Belice e così raggranellare qualche voto.Questa è la cruda realtà, la vera storia della deliberata distruzione di un intero ospedale che non interessa nessuno e anzi che viene tollerata perché si erge in un territorio ad altissima densità mafiosa, per aver dato i natali al delinquente latitante Messina Denaro e che, proprio per colpa di un sol uomo, val la pena di criminalizzare un’intera comunità che non merita per questo alcun rispetto.Il Presidente di Orgoglio Castelvetranese Avv.

Franco Messina

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