La polizia smaschera un falso avvocato per una truffa ai danni di un'anziana

Disposto il divieto di dimora per un 22enne ed un 57enne di origine campana

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
14 Ottobre 2025 14:48
La polizia smaschera un falso avvocato per una truffa ai danni di un'anziana

I fatti risalgono al marzo scorso. Un’anziana donna veniva raggiunta telefonicamente da un uomo che l’avvertiva dell’arrivo di tale Avv. Badalucco, che l’avrebbe raggiunta a casa per ricevere la somma di denaro necessaria a garantire urgenti cure mediche alla figlia della donna, poco prima rimasta coinvolta in un grave sinistro stradale.

La vittima, fortemente preoccupata per le sorti della figlia, consegnava al giovane avvocato presentatosi alla sua porta tutti gli oggetti in oro nella sua disponibilità, e in seguito avvertiva il genero, che giungeva rapidamente, imbattendosi nel sedicente avvocato. Questi tentava la fuga ma veniva braccato e cadeva a terra, tuttavia riprendeva la fuga disperdendo sulla strada alcuni dei monili sottratti con il raggiro alla vittima. In quel contesto, il finto avvocato perdeva anche il cellulare che aveva con sé.

In seguito a quella vicenda i poliziotti della Squadra Mobile di Trapani hanno avviato un’attività investigativa, coordinata dalla procura della Repubblica di questo capoluogo, che ha permesso l’identificazione, oltre che del finto avvocato, di un complice che, durante i momenti salienti della truffa, ha intrattenuto la donna al telefono, persuadendola a predisporre l’oro da consegnare al complice che si sarebbe presentato al cospetto della donna da lì a breve. I due si erano imbarcati a Napoli due giorni prima, alla volta di Palermo, e in seguito avevano raggiunto Trapani.

Il finto avvocato, un 22enne di origini campane, e il suo complice, un 57enne anch’egli di origini campani, nelle scorse settimane sono stati raggiunti da ordinanza del GIP DI Trapani, che ha sottoposto entrambi al divieto di dimora in questa provincia.

Si rappresenta che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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