Impianto trattamento rifiuti nel territorio mazarese, dopo Best Mazara e IC Costruzioni, arriva il progetto Biomet Mazara. Ecco di cosa si tratta

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
30 Marzo 2021 08:09
Impianto trattamento rifiuti nel territorio mazarese, dopo Best Mazara e IC Costruzioni, arriva il progetto Biomet Mazara. Ecco di cosa si tratta

Ieri, attraverso l’emittente Televallo, abbiamo appreso dell’esistenza di un progetto per la realizzazione nel territorio di Mazara del Vallo di un impianto per la produzione di biometano avanzato e compost di qualità derivante dalla digestione anaerobica di sottoprodotti organici.  A presentare il progetto è stata la società Biomet Mazara srl (con sede a Palermo), di cui è amministratore unico Giovanni Petta di Piana degli Albanesi, prevedendo un investimento di 7milioni e 200mila euro.

La Società ha presentato una richiesta di  “valutazione di impatto Ambientale” (la c.d. VIA) all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente; sull’albo pretorio online del Comune è stato pubblicato il relativo avviso (protocollo 25470 del 29/03/2021) per la presentazione, da parte dei soggetti ed enti interessati, di eventuali osservazioni entro il 16 aprile. Consultando il progetto (redatto dall’ing. Giuseppe Meli e dal team di progettazione della STM Ingegneria di Palermo che ha la stessa sede della Società presentatrice del progetto) si legge nella descrizione che l’impianto (in copertina foto del rendering del progetto) è previsto in Contrada Gianina (Foglio di mappa n.

183, particelle 62, 63 e 72),  sulla strada provinciale 25 Mazara Castelvetrano, a 2,800 km esatti dal cosiddetto “boschetto” andando verso Castelvetrano, sulla destra a confine con la stessa SP 25. “L’impianto -si legge nella scheda di sintesi- sarà in grado di ricevere e trattare circa 19.800 t/a di materiale organico (composto per oltre il 50% da FORSU) e avrà una capacità produttiva massima di biometano di 260 Smc/h. A valle del processo di digestione anaerobica, è previsto un impianto di compostaggio il quale riutilizzerà il digestato per la produzione, mediante digestione aerobica, di un ammendante compostato misti con caratteristiche tali da poterne consentire l'utilizzo diretto in agricoltura.

La quantità di ammendante che l'impianto sarà in grado di produrrà sarà di circa 7.426 t/a. Per la produzione del compost saranno utilizzate anche biomasse di tipo ligneo-cellulosico. La quantità massima di tali biomasse che l'impianto sarà in grado di trattare sarà di circa 2.773 t/a. L'area impegnata dall'impianto sarà di circa 4,5 ha”. Nelle conclusioni della relazione geologica, redatta dall’ing. Giuseppe Abbate, si  legge: “Il progetto dell’impianto è previsto all’interno di un’area pressoché pianeggiante e stabile modellata su litologie prevalentemente argilloso sabbiose della Formazione Terravecchia.

Non si rilevano forme, depositi e processi connessi con l’azione di gravità o delle acque superficiali; altresì, non sono presenti elementi morfologici d’interesse scientifico. Nella nota dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente relativa all’aggiornamento sul Piano per l’Assetto Idrogeologico del “Bacino idrografico del Fiume Arena (054) l’area scelta per l’impianto non ricade all’interno di zone dissestate o a rischio frana. Nel comparto di progetto, tenuto conto dell’impermeabilità di litotipi prevalentemente argillosi ivi affioranti, si ritiene improbabile la presenza di falda idrica.

Nelle successive fasi di progettazione, al fine di determinare l’assetto litotecnico e idrogeologico locale nonché le specifiche geosismiche, si dovranno eseguire adeguate e commisurate indagini geognostico-geotecniche e geofisiche”. Non è la prima volta che il territorio di Mazara del Vallo viene individuato come sito per la realizzazione di un impianto legato al ciclo e alla trasformazione dei rifiuti.  Alcuni mesi fa parlammo del progetto della ditta mazarese IC Costruzioni (con legale rappresentante la signora Giuseppa Santospirito), ed elaborato dalla Delta Emme srl di Palermo (arch.

Giulia Di Martino), per la realizzazione dell’impianto di compostaggio (biostabilizzazione) della Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano (FORSU). L’impianto, per un’estensione di 40.540 mq, con un investimento complessivo di 2.540.000 euro, è stato previsto nella zona sud-orientale del territorio comunale di Mazara del Vallo, in C.da San Nicola, nei pressi del confine con il territorio comunale di Torretta Granitola e Campobello di Mazara, non molto distante dalla Riserva naturale Gorghi Tondi e Lago Preola.

Sul progetto (la cui richiesta di valutazione di impatto ambientale fu anch’essa pubblicata, secondo legge, nell’albo pretorio comunale) ad esprimersi ufficialmente fin da subito in maniera contraria furono il sindaco di Campobello di Mazara ed alcune associazioni in quanto l'area ove previsto l’impianto distante circa 767 m circa dal centro abitato di Torretta Granitola, 2.105 m dal villaggio turistico di Kartibubbo, e circa 700 metri dal mare. L’area individuata dalla I.C. Costruzioni non è molto lontana, anzi disterebbe qualche chilometro, da quella dove sarebbe dovuto sorgere (sempre nella contrada mazarese di di San Nicola proprio al confine con l’ex discarica, ormai dismessa, della Belice Ambiente di c/da Campana Misiddi, nel Comune di Campobello) il “progetto Best-Le Miniere Artificiali” della società milanese Unità di Misura s.r.l.

(UDM), un investimento fino a 40 milioni di euro per la realizzazione di un mega impianto polifunzionale per il trattamento dei rifiuti solidi urbani nella quantità complessiva di 70.000 tonnellate. Sull’iter del progetto intrapreso nel corso della decennale Amministrazione del sindaco Cristaldi avevamo scritto tanto, l’ultimo articolo risale al settembre 2019 a seguito della notizia del rigetto dell’istanza  Il Segretario generale della Presidenza della Regione Siciliana, nella qualità di commissario ad acta, l’avv.

Maria Mattarella, con un decreto ha rigettato l’istanza della ditta milanese. Concludendo, tornando  parlare del progetto Biomet Mazara, vogliamo sottolineare, come d’altronde abbiamo già fatto in passato per i progetti Best Mazara e IC costruzioni, che è legittima l’idea imprenditoriale, d’altronde sappiamo quale siano le difficoltà per la città di Mazara del Vallo (ma ciò vale anche per i comuni limitrofi del trapanese) per quanto riguarda il conferimento dell’umido organico (il problema delle discariche siciliane etc..) in merito a tempi e costi che poi si riflettono sulle bollette della Tari dei cittadini e per le quali è previsto un aumento.

La speranza è però quella che tale progetto, qualora fosse approvato, porti effettivamente vantaggi alla comunità mazarese e non soltanto alle tasche dei suoi ideatori e promotori a vario titolo. Pertanto auspichiamo che l’Amministrazione comunale possa vigilare su tutte le fasi del progetto e lavorare affinchè l’opera possa portare benefici effettivi alla cittadinanza. (ecco il link ove consultabile tutta la documentazione relativa al progetto Biomet Mazara srl: https://si-vvi.regione.sicilia.it/viavas/index.php/it/component/fabrik/list/28/it/?Itemid=&integrazioni___id_integrazioni_raw=1290&limitstart28=0&resetfilters=1).

Francesco Mezzapelle  

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