Castelvetrano, il "Testamento di Li Nanni" attacca i giornalisti e l'Assostampa

Il testo mette alla berlina i politici ed i notabili cittadini e questa volta se la prende anche con i giornalisti

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Marzo 2025 10:35
Castelvetrano, il

Nella serata di ieri si è svolta la manifestazione finale del carnevale di Castelvetrano con la sfilata dei carri allegorici, la lettura del testamento dei "Nanni" e l’abbruciatina finale come quasi fosse un rito apotropaico che saluta la fine e accoglie un nuovo inizio. Sono tradizioni che hanno una lunga storia alle spalle e che sono state sempre particolarmente partecipate. Dopo una lunga pausa quest’anno l’Amministrazione con il coinvolgimento di associazioni, scuole e privati ha voluto ripristinare questa tradizione ed il successo è stato notevole con un Sistema delle Piazze brulicante di persone come non si vedeva da tempo. Il momento clou, come sempre, è stato quella della lettura del “Testamentu di lu nannu e di la nanna” attraverso il quale, in modo ironico e spesso anche licenzioso, vengono messi alla berlina personaggi in vista ed esaminati fatti ed episodi più rilevanti. Oltre ai politici ed ai notabili locali questa volta ad essere presa di mira, per la prima volta, è stata la categoria dei giornalisti “rei” secondo gli estensori (che si assumono la responsabilità di quanto scritto) di essere capaci solo di fare “infamità”.

Questo il passaggio che ha fatto storcere il naso all’Associazione Sindacale dei Giornalisti:

"...Li Giornalisti ‘st’annu su’ di troppu

c’arriminanu la merda cu lu sgroppu;

giornalisti li chiamamu cca

chi giornalisti ‘un n’amu vistu ma’.

Però all’Assostampa ‘na cosa ci lassà,

comu iddi sannu fari: ‘na bella infamità..."

Il riferimento chiaro è alla vicenda, denunciata dall’Assostampa Trapani (e da noi pubblicata), sulla mancata iscrizione all’Ordine dei Giornalisti del portavoce del sindaco Giovanni Lentini. Chi ci legge sa che non siamo inclini a nessuna forma di censura e che abbiamo pubblicato il testo integrale del "testamento", come facciamo da sempre, proprio riconoscendone la valenza storica e sociale dell’ironia e del sarcasmo che da sempre mette alla berlina i potenti, qualunque sia il loro ruolo. Vogliamo però sottolineare che in merito a tali esternazioni relative ai giornalisti prendiamo fermamente le distanze.  

Francesco Mezzapelle

in copertina foto di Baldassare Genova 

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