Gli ultimi giorni per iscriversi al laboratorio ed agli stage di Non Recitazione di Bonagiuso e Ferracane

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
15 Ottobre 2018 10:27
Gli ultimi giorni per iscriversi al laboratorio ed agli stage di Non Recitazione di Bonagiuso e Ferracane

Ci sarà tempo fino a mercoledì per iscriversi al Laboratorio o\e agli Stage di "Non Recitazione". Abbiamo chiesto al regista Giacomo Bonagiuso, uno dei due promotori dell’iniziativa, l’altro è l’attore Fabrizio Ferracane,  una riflessione che vuole essere anche un invito per gli indecisi: “Sapete a cosa può servire il teatro in un luogo marginale come il sud del sud? Sì, certo, magari a trovare qualcuno che davvero farà l'attore, al nord del nord... o magari a sud. Ma io sono convinto, dopo 26 anni di didattica del teatro, ed educazione sentimentale, che il teatro e la drammaturgia servano proprio a tutti, specie a coloro che non faranno gli attori.

"Non" serve come "cosa tecnica" per fare conferenze, "non" serve per parlare in pubblico o agli esami... Non "cura" la timidezza, anzi la coltiva... Non è cosa che sopporti frastuono o confusione: è intimo e prezioso. Sì forse ti abitua a scandire le parole e a considerare l'altro come interlocutore delle tue azioni e della tua voce... ma davvero non fa solo questo... Serve, il teatro, invece a collegare relazioni, a mettere in moto emozioni, a intrecciare sentimenti, a potenziare la dimensione plurale, collettiva, strutturale.

Ad aprirsi, a dischiudersi, a sbocciare, a mettersi in discussione, a ottenere un risultato giusto, sudato, non elargito, non regalato. Per questo è attività che possono condurre solo specialisti, non certamente improvvisatori. Perché il teatro deve rompere l'abitudine atavica a fare gruppuscoli dentro un gruppo, a parlare alle spalle, a considerare se stessi fondamentali e insostituibili, e a non capitalizzare invece il tesoro di forme emozionali e strutturali, mediate da tecnica e volontà, le quali sono al centro del lavoro dell'attore su se stesso.

Il teatro vero, quello che si fa in sala prove, sudando e lavorando su se stessi, sulle azioni proprie e sulle domande dei personaggi, è l'immediato contrario del "baby farò di te una star", dell'egocentrismo, della solitudine e dell'aberrazione. E' invece un lavoro misterioso, filosofico, eminentemente umano; nessuno che non abbia avuto ore della propria vita dentro una vera sala prove con un vero conduttore può comprendere. Ed è bene che sia così. Non si può rendere pubblico ciò che è privato delle vite interiori.

Ecco perché "non" recitiamo: perché ci consideriamo, con parecchia immodestia, un proficuo completamento della vita interiore di ognuno. Ognuno...”   Giacomo Bonagiuso

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