Dopo le dichiarazioni del presidente della Folgore, avvocato Margherita Barraco, nelle quali si paventava un comportamento antisportivo da parte della società Asd Oratorio S.Ciro e S.Giorgio Marineo, il botta e risposta continua con nuove prese di posizione. Prima il comunicato dell'Oratorio Marineo , in verità anche grammaticalmente infelice, che vi riportiamo integralmente scrive: "Al 47' del secondo tempo segna la Folgore il 2-0, dalla curva dietro la porta del portiere, viene lanciato un petardo, a un metro dal portiere, il quale si accascia a terra e non si rialza più.
Viene portato con l'ambulanza in ospedale di Castelvetrano, dove tutt'ora si trova, i medici stanno facendo tutti gli accertamenti del caso. Dopo l'accaduto l’arbitro ha fischiato tre volte. Inoltre quando la squadra si stava recando nello spogliatoio, sono entrate delle persone non autorizzate in Campo, aggredendo il nostro mister e tentato di aggredire i nostri giocatori. La società Asd Oratorio San Ciro e Giorgio condanna ogni forma di violenza. Ci riserviamo di proseguire nelle sedi opportune."
Non si è fatta attendere la circostanziata risposta da parte della società Folgore Castelvetrano che ha diramato la seguente nota:
"Sì constata ,dal comunicato ufficiale della squadra dell’Oratorio San Ciro e Giorgio, che si sta speculando su un fatto, violando i principi veri dello sport e solo per camuffare un comportamento scorretto ed antisportivo. Pur condannando il lancio del petardo e’ infamante affermare che il petardo sia stato lanciato ad un metro dal portiere. Il petardo è stato lanciato alla sinistra della curva e nell’area circoscritta tra la curva e la gradinata, sotto la foresteria e che il ragazzo non si trova in ospedale per accertamenti da codice verde e che, quindi, la priorità è delle persone che stanno veramente molto male , un male vero.
In campo nessuno ha aggredito il mister perché proprio il mister non si trovava sul terreno di gioco poichè era stato espulso precedentemente . La società Folgore condanna la violenza, ma condanna anche ogni atto vile e scorretto che miri solo ad infangare quei valori nobili che lo sport esprime solo perché la disperazione ti porta a destabilizzare contesti già cristallizzati come la partita di oggi. Noi dirigenti abbiamo il compito di educare ai valori che lo sport insegna e non alimentare la politica della scaltra disperazione! Ci si riserva tutte le azioni che la legge consentirà affinché questi comportamenti non ledano altre società che fanno sforzi e sacrifici immani per disputare campionati nel rispetto delle regole e delle norme non solo calcistiche."