“Cattedrali nel deserto”? Basta andare a Marinella di Selinunte.

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
27 Febbraio 2018 09:47
“Cattedrali nel deserto”? Basta andare a Marinella di Selinunte.

Non c'è bisogno di andare in un deserto per vedere delle "cattedrali" simbolo di opere edilizie oscene. A Marinella ce n'è d'avanzo. Una su tutte il "depuratore", sarebbe bello sapere cosa depura, dove confluiscono le "acque depurate", perché  funziona a fasi alterne e soprattutto perché lo si mette "in moto" quando oramai crea solo più danni che benefici. Opera di indicibile pressapochismo, opera che scarica direttamente in mare dove i turisti poi faranno il bagno, opera da dismettere immediatamente prima che oltre ai soliti danni finisca direttamente in mare, con tutte le conseguenze del caso.

E anche in questo caso, nessuno interviene, nessuno che assicuri che i colpevoli di un'opera schifosa, nel vero senso della parola, paghino per l'incapacità, per i danni che si stanno perpetrando nell'arco degli anni. Una ragione a tutto ciò si può rinvenire nel fatto che è utile in fase elettorale. C'è da scommettere che non appena sarà possibile effettuare le elezioni comunali il depuratore la farà da padrone nei vari programmi di partito e comizi. Ma intanto Lui è là e fa danni. E poi ci sono i "Tre Moschettieri" (Athos, Porthos e Aramis): costruzioni iniziate e mai terminate (un genio chi ha firmato la concessione edilizia) che fan bella mostra di se e che tolgono la visuale di un paesaggio bellissimo, che danno il senso di una "frazione in guerra", manca ancora qualche mitragliata e poi si potrebbe anche dire "un pezzo di Siria".

Athos è il primo proprio diciamo in prima linea sorto quasi per dispetto a Porthos, Aramis invece è lì da anni a presidiare il territorio dopo alterne vicende si è visto "decurtare" un piano a seguito di cause giudiziarie che potrebbero entrare a far parte della storia del diritto. Ed anche in questo caso: trovare il genio, la mente che diede il benestare alla costruzione che toglie totalmente la visuale agli edifici che stanno alle sue spalle. Opere incompiute che nulla hanno a che vedere con quello che generalmente intendiamo "opere”, solo blocchi di cemento "parcheggiati".

I ringraziamenti a chi vanno? Elena Manzini

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