Castelvetrano implode: paese a strisce senza stelle

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
05 Dicembre 2020 15:52
Castelvetrano implode: paese a strisce senza stelle

Castelvetrano, quello che un tempo fu un importante centro soprattutto per la produzione di prodotti agroalimentari, uno dei mercati più importanti del Belìce, non è più...e da molto tempo. Qualche parola che sa tanto di necrologio...Era e può ritornare ad ESSERE. Purtroppo il paese paga lo scotto di una serie di scelte amministrative da paradosso nel corso degli anni. Invece di pensare ad opere veramente necessarie, invece di adottare il comportamento "del buon padre di famiglia", invece di essere lungimiranti, si è pensato solo a portare a casa voti e consensi, con opere non certamente necessarie.

Quello che era necessario era prevedere che il paese non implodesse su se stesso.

Nei periodi di maltempo le vie si riducevano a torrenti, non avendo l'acqua alcuna via di sfogo (manutenzione chiusini pari a zero se non talvolta cementati). Negli ultimi tempi, invece, l'acqua ha scelto di agire in maniera sotterranea andando pian piano a scavare il sottosuolo cosicché Castelvetrano si ritrova ad essere un paese transennato a causa di buche (fossero solo quelle...) ma soprattutto di cedimenti delle strade. Un paese costantemente in guerra: dapprima contro la Mafia, contro i suoi cedimenti strutturali dovuti alle mancate manutenzioni nell'arco degli anni, contro chi vuole declassificare l'ospedale.

Un Paese contro…Percorrendo, o meglio, cercando di percorrere le vie del paese sembra di essere a Beirut: non si riesce quasi più a tenere il conto delle voragini che giornalmente si creano. Alle volte mi chiedo se sia "un nuovo modo per diffondere l'arte, l'arte diffusa oppure siano di gran moda le strisce bianco/rosse". Se Castelvetrano piange per le mancate manutenzioni, per il suo implodere, Selinunte non se la ride per niente. Dalla metà di novembre, da quando vi fu il primo vero acquazzone dell'autunno c'è ancora in bella vista (ovviamente transennato....che non sia diventata una moda?!) un grosso ramo spezzatosi da un albero (manutenzione zero in assoluto) nel piazzale della ex stazione.

Certo c'è anche di peggio...e mi sovviene quell'assurda quanto inutile (per come è stata fatta) pedana allo Scaro di Marinella: costata nulla (palate di euro), pericolosa, che forse sarebbe meglio rifare completamente....dopo averne magari visionato le varie autorizzazioni: per costruire "un cesso" del genere vi è da dire che c'è voluta "molta fantasia?!", diciamo così...soprattutto serietà di chi era tenuto a verificarne la fattibilità, la sicurezza, il tipo di materiale da usare...Ma c'è anche quel porticciolo, dove ad inizio novembre vidi iniziare i lavori per riportarlo ad un minimo di decenza, per dare la possibilità ai pescherecci di andare in mare: nella sostanza un dragaggio.

Un porto che costa fior di quattrini solo per essere ripulito ogni anno, soldi con i quali probabilmente se ne sarebbe già costruito uno nuovo non esposto a scirocco. Triscina, che durante l'estate è in continuo fermento, non appena cessa il periodo delle vacanze ripiomba in un sostanziale stato di abbandono.

Le seconde case si svuotano, i residenti ed i negozi vivono come sospesi. Eppure, nonostante l'urbanizzazione destrutturata, potrebbe essere un bel luogo per essere vissuto tutto l'anno alla pari della vicina Selinunte (anch’essa troppo sottovalutata). La presenza di un mare bellissimo, la possibilità di passeggiare respirando aria buona, lo rendono tale. Purtroppo non vi è stata l'accortezza di predisporre un Piano Regolatore degno. Appare, invece, un paese senza forma: nemmeno una farmacia, manutenzione di strade e verde pubblico inesistente così come l'illuminazione (ma non da qualche mese, trattasi di anni e anni).

Manca solo che esca da qualche viuzza “Gringo” (come nei classici film western)… Elena Manzini

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