Da qualche tempo nella comunità catelvetranese si evidenzia una campagna contro l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici, che rischia di alimentare nella popolazione un’indiscriminata avversità verso le fonti di energia rinnovabile. A nostro parere bisogna stare attenti e distinguere le diverse situazioni. L’energia pulita prodotta da tali impianti ci consente di ricorrere meno alle fonti fossili che, come tutti sanno, producono un incremento della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, responsabile principale del riscaldamento climatico e dei fenomeni atmosferici più intensi degli ultimi anni; incidendo inoltre sulla spesa per l’acquisto del gas che grava sui costi della bolletta di tutta la comunità.
Quindi ampliare la quota di energia prodotta da fonti locali, italiane, col passare del tempo avrà un effetto positivo non solo sul clima ma anche sulla spesa familiare e delle imprese. E’ allo studio già da qualche tempo un decreto che propone di calcolare il costo di produzione energetica a livello zonale e non nazionale, se tale decreto verrà approvato per le regioni produttrici di energia pulita ne verrà un risparmio considerevole. Fra gli obiettivi di Legambiente c’è quello della salvaguardia del territorio, siamo consapevoli del mutamento del paesaggio, ma siamo certi che continuando a inquinare e riscaldare fra pochi decenni avremo i nostri campi verdi? Se le pale eoliche ci potranno salvare dalla desertificazione che ben vengano.
Naturalmente dobbiamo essere vigili ad evitare speculazioni da parte di società che vogliono sfruttare il business in modo illecito, valutare attentamente l’impatto di tali impianti, che non devono produrre perdita di suolo fertile dedito all’agricoltura, e le amministrazioni locali e regionali devono operare con serietà per discernere tra i progetti attuabili e quelli non idonei all’approvazione. Un’altra considerazione che vorremmo fare è che, se le politiche di sostegno all’agricoltura fossero state più efficaci, probabilmente i piccoli proprietari non avrebbero abbandonato i campi e accettato di venderli alle compagnie produttrici di energia.
In conclusione invitiamo le amministrazioni a privilegiare impianti come i campi agro-fotovoltaici o agro-eolici che destinano una quota del loro terreno a produzione agricola e invitiamo i cittadini ad avere un atteggiamento più riflessivo e attento.
Per il Direttivo
La presidente
Anna Maria Gucciardo