Beni per 2,3 mln di euro confiscati ad imprenditore mazarese

Misura prevenzione patrimoniale di confisca proposta dal Questore di Trapani

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
17 Luglio 2025 08:36
Beni per 2,3 mln di euro confiscati ad imprenditore mazarese

Nella mattinata odierna, operatori della Polizia di Stato in servizio presso la Divisione Anticrimine della Questura di Trapani, in collaborazione con il Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza, hanno dato esecuzione al Decreto di confisca di beni, ai sensi del vigente Testo Unico Antimafia, nei confronti di un noto pregiudicato mazarese per un valore complessivo di 2,3 milioni di Euro circa.

Il provvedimento ablativo è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale, a conclusione di una serie di accertamenti ed analisi disposte dal Questore di Trapani, quale Organo Proponente, su pregresse acquisizioni degli organi di polizia giudiziaria ed al termine delle relative indagini societarie e patrimoniali.

I fatti compendiati vedono coinvolto V.S., cl. 68, noto soggetto mazarese dall’acclarato ed accertato profilo criminale, già destinatario di un provvedimento di sequestro di beni ai fini della confisca nel luglio 2023.

Le attività info-investigative di carattere patrimoniale, esperite congiuntamente da personale della Divisione Anticrimine e della Guardia di Finanza di Trapani, hanno consentito di ricondurre al predetto V.S. la disponibilità di un rilevante patrimonio immobiliare, mobiliare e societario che, nell’ambito della misura di prevenzione a suo tempo applicata, non può che ascriversi a proventi di attività illecite in cui il predetto è rimasto coinvolto negli ultimi anni. Il “curriculum” criminale di V.S. è caratterizzato, infatti, da numerose condanne divenute irrevocabili per i reati di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, mancato versamento di oneri tributari ed altri reati in materia fiscale.

Il proposto ha realizzato negli anni, infatti, una raffinata organizzazione di società, spesso amministrate tramite prestanome, la cui gestione era improntata essenzialmente all’evasione fiscale ed alla distrazione di risorse sia in favore del proprio nucleo familiare che in favore di sempre nuovi progetti economico-imprenditoriali, realizzati a discapito dell’erario e dei creditori.

Una volta ottenuti i nuovi finanziamenti (che dovevano essere destinati al risanamento della società in dissesto) il proposto ha puntualmente e serialmente distratto i fondi ottenuti, intascandone una parte per il proprio sostentamento ed investendo il resto in nuove e sempre più importanti attività imprenditoriali nel settore ricettivo e turistico (Hotel, Ristoranti e da ultimo anche uno stabilimento balneare, tutti insistenti in Mazara del Vallo), per poi ciclicamente portare le nuove società a bancarotta e così via.

Con tale criminale metodo venivano accumulati negli anni ingenti capitali; le indagini patrimoniali esperite nei confronti del proposto hanno consegnato una rilevante “sproporzione” tra i redditi lecitamente acquisiti e la reale disponibilità economico-finanziaria dello stesso e del suo nucleo familiare.

Il provvedimento reale in oggetto prevede la confisca dei seguenti beni:

Un appartamento per civile abitazione sito in Mazara del Vallo;

Un locale adibito a deposito in Mazara del Vallo;

Una imbarcazione con motore di 200 CV;

5 rapporti bancari (Conti correnti con saldi attivi, carte di credito e di debito);

Quote societarie e intero compendio aziendale di tre società sedenti in Mazara del Vallo.

Tra i beni immobili delle citate società rilevano un albergo, uno stabilimento balneare con ristorante ed un lotto di terreno con strutture adibite ad autolavaggio ed ad uso ufficio, tutti in Mazara del Vallo.

QUESTURA DI TRAPANI

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