Come alla Fiera dell’Est, tutti all’Ars, piovono incarichi ma non per due soldi…

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
15 Febbraio 2018 09:51
Come alla Fiera dell’Est, tutti all’Ars, piovono incarichi ma non per due soldi…

Potrò sembrare ripetitiva, lo sono, ma non si può restare indifferenti a quanto accade giorno per giorno all'Assemblea Regionale Siciliana. Più che un Governo Regionale sembra "La Fiera dell'Est", dove per "due soldi" gli incarichi si affidano, si tolgono come si stesse giocando a quelle terribili macchinette mangiasoldi. Da quando si sono insediati (senza star lì a vedere tutto) ne avessero "imbroccata una". O meglio una sì: vi è da rendere merito a Toni Scilla del suo interessamento per quanto riguarda il problema porto di Selinunte e conseguente lavoro dei pescatori (poi che si tratta di azioni di facciata non è dato sapere,sta di fatto che almeno si è recato a parlare con la gente prima e dopo le elezioni).

L'unico che ho visto! Mi sarei aspettata ben altre persone (i difensori della Sicilia in tutto,mai visti, forse Castelvetrano e Selinunte hanno problemi troppo gravosi da risolvere?). E veniamo alle "disimbroccate" (assimilabili a delle boutade) regionali. Possiamo partire dalla nomina di Vittorio Sgarbi nelle vesti di assessore ai Beni Culturali. Scelta condivisibile visto il background della persona, se non fosse che già subito (un modo per far parlare di sé) se ne era uscito con l'anastilosi del tempio G di Selinunte (costi impensabili ed assurdi) e la sua "fuga" in caso di candidatura in vista delle politiche.

Le parole che invece hanno, credo, irritato tutti da Palermo in su, che denotano la mente sopraffina, sono quelle del Presidente dell'Assemblea Siciliana, Giovanni Miccichè: “Stop al tetto da 240mila euro per i dirigenti. Secondo voi un giocatore come Dybala, potrebbe mai giocare come gioca se avesse un tetto e guadagnasse quanto un giocatore di serie B?" Roba da Tesi by Eaton. Un'altra che ricordo è la bacchettata da parte di don Scordato proprio pochi giorni fa, e la pochezza delle dichiarazioni di due "Newton de no atri".

Vi è poi la rimozione di Giuseppe Antoci (a sei mesi dalla scadenza del mandato), oramai ex Presidente del Parco dei Nebrodi, più volte vittima di avvertimenti di matrice mafiosa. Una mossa davvero strana, proprio a ridosso delle elezioni del 4 marzo, una sorta di harakiri per Musumeci. La domanda nasce, quasi spontanea: "Che fretta c'era (aggiungo Maledetta Primavera), che accordi trasversali ci sono per una mossa di questo tipo?" A fronte dei 700 euro mensili di indennità a Giuseppe Antoci dal cilindro escono altre strepitose novità.

Da un punto di vista amministrativo è "assolutamente normale", in una Sicilia che ha fame nel vero senso della parola, affidare incarichi esterni (con un bel po' di Lati B parcheggiati ed infruttiferi sugli scranni). Qualsiasi amministrazione avrebbe affidato ad un chirurgo la valutazione della fusione del Cas(tralascio la battuta scontata) e l'Anas, ad un addestratore di cani la legislazione in materia di randagismo 8magari metterci un veterinario), per soli 3 mesi di lavoro si danno 7 mila euro ad un "esperto" per gestire il ciclo integrato dei rifiuti; altri 9 mila euro (sempre per 3 mesi di lavoro) per le problematiche di carattere legale afferenti alla semplificazione e al riordino del complesso assetto delle società partecipate regionali.

Poi ci sono le consulenze delle consulenze, ma a bassissimo costo (2 mila euro): dalla Funzione Pubblica l'incarico ad un esperto per una analisi mirata dell'utilizzo dei fondi nei settori di competenza dell’Assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica che a sua volta ha dato l'incarico ad altra persona per uno «studio giuridico in materia di assunzione e procedure di stabilizzazione presso l’amministrazione della Regione”. Nella corsa delle consulenze nessuno si tira ovviamente indietro.

E per festeggiare degnamente S. Valentino ecco che arriva il "risparmio vero e proprio" dei denari pubblici, da parte dell'Ars: ben 700 mila euro risparmiati nel 2018 applicando il tetto ai super stipendi (non a tutti però) per "ben 23 dipendenti su 180", con esclusione dal limite le indennità e gli straordinari. Sarà la volta buona che nel Palazzo si vedranno (anche se dormienti) persone sedute sulle poltroncine "conquistate"? Elena Manzini

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