Al via la gara per le fognature a Triscina. Al via le demolizioni. Quali ruspe arriveranno prima?

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
16 Maggio 2018 09:59
Al via la gara per le fognature a Triscina. Al via le demolizioni. Quali ruspe arriveranno prima?

Apprendiamo dall’Ansa che sta per partire la gara per l'affidamento dei lavori di realizzazione del sistema fognario per acque nere al servizio della località balneare di Triscina e del suo collegamento al depuratore comunale di via Errante Vecchia, a Castelvetrano. Lo ha reso noto Enrico Rolle, commissario straordinario unico per la depurazione, che sul sito dell'ente ha pubblicato la notizia. Il ruolo di centrale di committenza per il commissario unico è svolto da Invitalia spa che ha pubblicato il relativo bando di gara.

I lavori, dell'importo di oltre diciotto milioni di euro, dureranno all'incirca due anni. Lo scorso mese di gennaio Rolle aveva comunicato la consegna dei lavori di adeguamento e potenziamento dell'impianto di depurazione di via Errante Vecchia, il cui costo è stato previsto in 14 milioni di euro e i cui lavori dovrebbero durare anch'essi un paio di anni. E per uno di quegli incredibili paradossi sui quali vive l’Italia, sempre nella stessa giornata abbiamo appreso da un comunicato stampa diramato dalla Commissione Straordinaria che regge le sorti del Comune di Castelvetrano che è stata invece già aggiudicata la gara per l’individuazione dell’impresa che dovrà effettuare le demolizioni dei manufatti realizzati abusivamente, come ama definirli il dott.

Salvatore Caccamo. Quindi da un lato le ruspe che demoliranno le prime 85 case per, citiamo testualmente il comunicato firmato dal dott.Caccamo, “raggiungere un significativo traguardo nell’avviata azione amministrativa di ripristino della violata legalità nelle trasformazioni del territorio castelvetranese – in special modo di quello costiero – e nella incisiva volontà di attuare le leggi dello Stato reprimendo le gravi e continuate violazioni edilizie che hanno sinora rovinosamente pregiudicato le valenze paesaggistiche ed artistiche dell’area, danneggiando l’intrapresa di interventi turistici capaci di accrescere la redditività locale”.

Dall’altro le ruspe che scaveranno per predisporre i lavori per la posa delle fognature che avrebbero cominciato a restituire quei servizi che alla borgata sono sempre mancati. Da un lato ci saranno i tifosi delle ruspe e dall’altro quelli delle fognature , come andrà a finire? Quale squadra prevarrà? Quella che impone il legittimo, per carità, ricorso alla forza per ripristinare la legalità violata da torme di abusivi che nel tempo hanno deturpato ormai irrimediabilmente uno degli angoli più belli di Sicilia? O prevarrà quella che prevede una maxi-opera pubblica che sarebbe l’ideale inizio per provare a far ripartire una borgata ed una città tanto vituperata? E che dire di uno Stato che negli anni scorsi ha ritenuto valido un progetto presentato dalle precedenti amministrazioni, ritenendolo meritevole di finanziamento e che dopo un lunghissimo iter ha finalmente trovato attuazione, e di un altro Stato che invece ritiene il territorio quasi irredimibile, e prima scioglie un comune per infiltrazioni mafiose che attendiamo ancora di conoscere e poi decide che la priorità assoluta della nuova azione amministrativa voluta dallo Stato sia quella di demolire tutto, dimenticandosi di assicurare i servizi essenziali ad una comunità? Siamo nel cul de sac più incredibile che si possa immaginare, nemmeno il più abile degli scrittori siciliani Verga, Brancati, Pirandello o Camilleri avrebbero saputo inventarsi una storia tanto paradossale.

Come finirà? Mi torna alla mente una vecchia leggenda indiana che recita cosi: La leggenda dei due lupi "Nonno, perché gli uomini combattono?" Il vecchio, parlò con voce calma. "Ogni uomo, prima o poi è chiamato a farlo. Per ogni uomo c'è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene fra i due lupi." "Quali lupi nonno?" "Quelli che ogni uomo porta dentro di sé." Il bambino non riusciva a capire.

Attese che il nonno rompesse l'attimo di silenzio che aveva lasciato cadere tra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine il vecchio che aveva dentro di sé la saggezza del tempo riprese con il suo tono calmo. "Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, menzogna ed egoismo." Il vecchio fece di nuovo una pausa, questa volta per dargli modo di capire quello che aveva appena detto. "E l'altro?" "L'altro è il lupo buono.

Vive di pace, amore, speranza, generosità, compassione, umiltà e fede." Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità ed al suo pensiero. "E quale lupo vince?" Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti. "Quello che nutri di più."   Alessandro Quarrato

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