Al Pronto soccorso mancano le barelle e gli operatori del 118 ed i pazienti costretti a lunghe attese

Redazione Prima Pagina Castelvetrano
Redazione Prima Pagina Castelvetrano
25 Gennaio 2018 08:09
Al Pronto soccorso mancano le barelle e gli operatori del 118 ed i pazienti costretti a lunghe attese

Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele II, ancora una volta, finisce sotto i riflettori, non certo per l’eccellenza del servizio offerto, ma per un incredibile e pericoloso disagio al quale sono sottoposti gli operatori del 118 ed i pazienti. In pratica da qualche settimana gli operatori del 118 che arrivano al pronto soccorso, per portare i pazienti che hanno necessità di cure, sono costretti ad aspettare anche quattro o cinque ore perché in assenza di posti letto e anche delle comuni barelle, non possono abbandonare i degenti e, soprattutto nei casi di codici meno gravi, nei quali l’intervento viene differito per poter assistere i malati più gravi, sono costretti ad attendere nelle sale del pronto soccorso.

Si comprende come la cosa, oltre ad ingolfare ulteriormente i locali crea dei pericolosi disagi poiché gli stessi operatori anche se chiamati dalla sede centrale non possono rispondere alle chiamate ed intervenire per altre emergenze. Un vero e proprio Cul de Sac dal quale non si riesce ad uscire e non si comprende come mai l’Azienda Sanitaria Provinciale non abbia ancora provveduto a risolvere detta problematica. Dalle informazioni in nostro possesso il disagio pare essersi creato a causa dello smantellamento delle stanze dell’ex astanteria per la predisposizione della struttura semplice di Osservazione Breve Intensiva (O.B.I.).

In pratica la Struttura Semplice OBI risponde all'esigenza di proseguire, per tutti i pazienti che lo necessitino, con il monitoraggio mirato a valutare l'evoluzione del quadro clinico ed a completare gli accertamenti necessari, ove richiesto e possibile. La Struttura persegue altresì l'obiettivo di ridurre i ricoveri impropri nei reparti di degenza e di evitare in tal modo le dimissioni troppo precoci dal Pronto Soccorso, garantendo al Paziente una maggiore sicurezza e la corretta esecuzione dei protocolli diagnostico-terapeutici verificati e normalizzati.

Davvero molto funzionale come idea e siamo certi che contribuirebbe notevolmente a ridurre il sovraffollamento del Pronto Soccorso, contribuendo ad alleviare quel personale spesso costretto a turni disumani. Ma nonostante le buone intenzioni quest’unità non è stata ancora attivata ingenerando i disagi di cui parlavamo prima. Rivolgeremo queste domande al Commissario straordinario dell’Asp per conoscere le risposte ed i tempi dell’intervento e per darvene contezza su queste pagine.

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